“Ricordati dove sei e perché sei lì. Non aver troppa cura di te, e rammenta che nessuno sforzo viene mai fatto invano.E adesso puoi metterti in cammino.”
[Da: G.J.Gurdjieff “Vedute sul mondo reale”]
Non dimenticarti di concentrare tutta la tua attenzione su ciò che ti sta immediatamente intorno. Non occuparti di mete lontane, se non vuoi cadere nel precipizio. Però non dimenticare il tuo scopo. Ricordatene continuamente e mantieni vivo il desiderio di raggiungerlo, per non perdere la direzione giusta. E una volta partito, stai attento. Ciò che hai oltrepassato, resta indietro e non si ripresenterà più: ciò che non osservi sul momento, non lo osserverai mai più.Non essere troppo curioso, e non perdere tempo con ciò che attira la tua attenzione ma non ne vale la pena. Il tempo è prezioso, e non deve essere sprecato per cose che non sono direttamente in relazione con la tua meta. Ricordati dove sei e perché sei lì.
Non aver troppa cura di te, e rammenta che nessuno sforzo viene mai fatto invano.
E adesso puoi metterti in cammino.
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Quando ho postato sulla mia Pagina Facebook il primo paragrafo di questo articolo, ho ricevuto subito un commento, in messaggio privato. Mi fa piacere che la gente si rivolga a me con cuore aperto, risponda ai miei stimoli e me ne ponga di nuovi!
Mi scrive Serena.
Serena: “…e quando uno non sa dove c@zzo sta andando e perché? Come si fa?”
Silvia: “Beh magari sta solo imparando tante cose. Ed è questo lo scopo e il senso della sua vita… o per lo meno la tappa saliente del momento!”
Non tutti nascono con una mission o con un talento monomaniacale, come nei film americani. Anzi, a ben guardare, chi è così ben direzionato è una minoranza. È raro essere monomaniacali e forse è meglio così, è cruciale essere ricettivi alla Vita. E soprattutto è raro conoscersi così bene, e rispettarsi e onorarsi, tanto da andare diretti per la proria unica e insostituibile strada.
Quanti di noi si sentono o si sono mai sentiti così? Sicuramente tanti. Per questa ragione lo “sfogo” merita considerazione. È rivelatore ed è stimolante. Si può rispondere in tanti modi e in parte ho già risposto, ma mi piace commentare queste parole per quello che mostrano…
Mostrano prima di tutto una persona con raro coraggio e onestà. L’onestà e la sincerità non sono solo il dire la verità agli altri ma anche il dire la verità a se stessi.

Ma chi decide che cosa è tanto? Chi decide che cosa è buono per me? Chi decide quando ho il diritto di essere scontenta o il dovere di essere contenta? Chi decide quali sono le mie condizioni, limiti e potenzialità? Chi decide i parametri in base ai quali giudicare il mio valore? E chi decide quali sono i tempi che corrono? C’è gente che ha straordinario successo di questi tempi e/o è straordinariamente felice (e deve mantenere un low profile e non dirlo a nessuno per non essere braccato da invidie e gelosie).
“Si dice che” gli standard di comportamento e di valore sono questi, i modi di pensare giusti sono questi… Magari non tutti gli esseri umani presi individualmente la pensano così o magari nessuno. Ma la società preme e spinge in quella direzione e offre tante buone occasioni per sensi di colpa e di inadeguatezza.
Le pressioni sociali ci possono piegare e modellare, per sempre, come il vento con gli alberi, e toglierci il respiro. L’essere umano contemporaneo ne è particolarmente schiavo: grazie a lavaggi del cervello di ogni tipo da ogni parte, è indotto a non avere più un cervello proprio.
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La seconda parte della meditazione è dedicata all’assorbimento di affermazioni e concetti chiave per allinearsi sulle frequenze energetiche di una vita piena di soddisfazioni, di amore e di gioia, di abbondanza e opportunità, di leggerezza e agio.
La terza parte è la più preziosa e potentemente efficace. Consiste nella ripetizione per tre volte di queste affermazioni di verità a un volume non udibile, metodo che assicura un assorbimento molto potente in quanto il nutrimento emotivo e mentale penetra negli strati più profondi e inconsci dell’essere oltrepassando qualsiasi tipo di barriera conscia che può essere data da vergogne, paure, senso di inadeguatezza e tutte le convinzioni limitanti che ne derivano.
5 Comments
Non sapevo fossi cosi’ zen.. Io vorrei diventare membro..ma come si fa?
Lupo solitario
grazie Lupo.
sono ferocemente zen. :))
vai su “accedi”: clicca come se fossi già membro. lì potrai dientarlo.
Hai concluso dicendo quello che penso anche io!
Va bene il coraggio nella vita, ma bisogna anche avere la consapevolezza degli stimoli che ci attorniano e di come ci facciamo influenzare…. se tutti i giorni guardiamo CSI scena del Crimine o films drammatici, poi guardiamo il telegiornale, Forum che ci fa incazzare, oppure Amici creato proprio per generare tristezza e malinconia…. poi non lamentiamoci se la vita ci cade addosso e se ci viene la depressione…..
Io credo che bisogna imparare a chiudere la porta agli stimoli negativi che arrivano dall’esterno, cambia canale, spegni la tele, leggiti un libro comico, guardati un cartone (non di Peppa Pig!!!)… oppure fatti una passeggiata in mezzo alla natura…..
o medita…… bisogna reagire nella vita!
baci baci
Mari ;)
sì, non era in realtà ciò che intendevo e che si intende nello Human Design con “condizionamenti” ma è verissimo! come si sceglono i cibi per nutrirci, perché si è quello che ci si mette dentro, così bisogna selezionare gli stimoli esterni.
l’inquinamento di pensieri ed emozioni ci bombarda e in tutto questo rumore sentiamo a stento noi stessi e a stento le cose belle dentro e fuori di noi.
si tratta di una profilassi di centratura, di sopravvivenza! ;)
grazie Mari.
sì, non era in realtà ciò che intendevo e che si intende nello Human Design con “condizionamenti” ma è verissimo! come si sceglono i cibi per nutrirci, perché si è quello che ci si mette dentro, così bisogna selezionare gli stimoli esterni.
l’inquinamento di pensieri ed emozioni ci bombarda e in tutto questo rumore sentiamo a stento noi stessi e a stento le cose belle dentro e fuori di noi.
si tratta di una profilassi di centratura, di sopravvivenza! ;)
grazie Mari.