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No, dico ma voi sapete che periodo stiamo vivendo? Il più importante di tutti.
L’introspezione, la guarigione. Il letargo è il momento più creativo di tutti. Lo Spirito scende in noi e ci illumina dentro… Ci stiamo avvicinando al Solstizio d’Inverno. La gestazione.

Scrivere del Solstizio d’inverno, in celtico Yule, merita ampio spazio: per questo motivo gli ho dedicato un nuovo articolo (LEGGI: Yule e le sue tradizioni). Questo è  –  tra le porte della Ruota dell’Anno – l’evento più miracoloso, non a caso quello maggiormente festeggiato e maggiormente carico di ritualità ancora oggi diffuse in tutto il globo.
In questo preciso momento della rivoluzione solare abbiamo, dal punto di vista astronomico, il momento in cui il Sole raggiunge nel suo moto apparente lungo l’eclittica il punto di massima declinazione negativa.

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Ciò nell’emisfero boreale dà inizio alla stagione invernale.
Come conseguenza abbiamo la massima durata delle ore buie e quindi la minima durata delle ore di luce.

Prima del Solstizio d’Inverno

Le giornate cominciano già ad accorciarsi in modo visibile dal 13 dicembre, giorno dedicato non a caso a Santa Lucia: nonostante l’agiografia non faccia alcun cenno alla questione, ella viene simboleggiata con gli occhi su un piattino o le candele sulla testa ad indicare il suo legame con la luce (Lux – Lucia), come ricorda anche la tradizione col proverbio: da Santa Lucia a Natale il dì s’allunga quanto un passo di cane. Leggi anche: I Doni di Santa Lucia, dalla Leggenda alla Realtà

La massima oscurità è l’occasione ideale per tendere l’agguato alle realtà multidimensionali, per passare il varco ed edificare i nostri sogni di Luce. La Luce è un territorio infinito, una giungla di universi che si intrecciano.

Il Solstizio d’Inverno, e i giorni che seguono, inclusi il Natale, l’Anno Nuovo e l’Epifania, sono momenti cruciali nell’arco dell’anno, perché determinano le fondamenta di Luce di tutto ciò che verrà.
Ne consegue che è ideale fermarsi in questo periodo e riflettere, chiedendosi “Dove sono?”, “Dove sto andando?”, “Dove voglio andare?” e soprattutto “Chi sono?”
Teniamo conto che non si tratta di giorni speciali ma di un periodo speciale. Secondo la filosofia e astrologia giapponese il periodo del Solstizio comprende i 9 giorni prima e i 9 giorni dopo la data cerniera. Ogni giorno è un momento prezioso e unico per sentirsi e rigenerarsi in profondità…

Un momento cruciale

Il Solstizio d’Inverno è, secondo tutte le tradizioni culturali ed esoteriche, un momento cruciale di passaggio e trasformazione, la morte rituale della Natura e di tutti gli esseri viventi, il momento in cui la luce del Sole è minima e le tenebre prevalgono, in vista dell’immediata rinascita. Per i Taoisti è il momento più sacro e importante di tutto l’anno. L’energia della Terra e delle sue creature è implosiva, va dall’esterno verso l’interno. Le piante abbandonano ogni sforzo di portare i loro vestiti e raccolgono le loro forze all’interno, in un’opera di riposo e rigenerazione profonda.

Gli animali che vanno in letargo ora dormono della grossa. Il gelo, per tutti, paralizza l’azione. Si sta bene in casa. Coltiviamo l’interiorità, domestica e/o spirituale. Approfittiamo dell’energia introspettiva autunnale giunta al suo apice, alle massime tenebre, al suo massimo splendore e potenziale trasformativo.

Leggi anche: Percorso verso la Luce nelle Dodici Notti Sante

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Il  25 dicembre, per pagani e cristiani di tutti i tempi, è la festa più importante dell’anno. Da noi si chiama  Natale. Cade poco dopo il Solstizio e celebra il risorgere del Sole, il nostro potente astro e Signore. Per scherzo a volte immagino che se questa festività fosse capitata il 21 o 22 dicembre, giorni del Solstizio, il momento più buio, si sarebbe chiamato “Mortale” invece che “Natale”. E sarebbe stata la stessa cosa.
La celebrazione di un grande momento, quello più emozionante e decisivo: il passaggio morte – nascita, morte rituale e rinascita interiore. La morte è solo un passaggio, una porta, un fluire, un cambiamento di stato. Morte e nascita, nei sogni come nei miti, sono spesso sinonimi. Morire al Solstizio d’Inverno significa rinascere.
Nuovi.

Più il cambiamento è radicale più si è liberi e disponibili per abbracciare nuovi approcci all’esistenza.
Un germoglio di vita, nuovo al suo interno.
Una cosa sola ci chiede il Solstizio: sganciare gli ormeggi. Quante cose non ci corrispondono, non ci fanno stare bene, non ci permettono di concentrarci su ciò che ci sta veramente a cuore, non ci interessano più… Eppure ci riempiono la casa e la vita!
Procediamo allo sgombero? È così difficile fare pulizia?

È la magia del Solstizio. Trovarsi al varco. La schiena al vecchio. La fronte all’infinito, sconosciuto, ancora invisibile Nuovo. Tutto può essere. Una infinita gamma di Sogni, di esperienze, ruoli, emozioni, identità. “Se tu fossi miliardario e i Sogni si potessero comprare, quale sceglieresti?” Ti piacerebbe un Nuovo Sogno? E tu, piaceresti a Lui? Potrebbe trovare spazio di esistenza dentro di te?
Solo se cambi pelle e ti fai più grande…

Tre consigli per prepararsi al Solstizio d’Inverno:

1. Medita ogni giorno

Medita, ogni giorno, per una mezzoretta, nel tuo modo preferito, con la sola intenzione di liberare la mente, le emozioni, il corpo, da più perturbazioni e tensioni possibili. Questa meditazione è fondamentale alla sera ad esempio, per prepararti al momento più importante e costruttivo della giornata, il sonno, dove ricevi informazioni e guarigione. Ne ho parlato diffusamente nei post sul Sognare, sul questo blog.

Al termine di una di queste meditazioni, ora scrivi su un foglio i nomi delle persone del tuo presente e del tuo passato, come ti vengono in ente, purché siano importanti per te. Senti ognuna di esse dentro di te. Sentila ora nel palmo della tua mano destra chiusa. Apri la tua mano come se fosse un fiore, mentre dici: “XY, ti lascio andare, con amore.” Non lo stai cacciando. Nel tuo cuore ci sarà sempre, e forse anche nella tua vita. Lo stai liberando. Ti stai liberando.

2. Esamina il tuo passato

Dedica qualche tempo al giorno ad esaminare il tuo passato. Che cosa ha funzionato nelle tue imprese o nelle tue storie passate? Perché? Quali dolori abbandoni? Quali insegnamenti porti con te?
Perdona te stesso e gli altri. Puoi stare certo che nessuno sceglie la sofferenza. Se solo aveste potuto, se solo aveste avuto più energia, più esperienza, più amore o più consapevolezza, avreste fatto meglio.

3. Svuotati

Svuotati, per potere essere riempito. Come cerchi, a livello spirituale, di svuotarti dal buio per accogliere la Luce che verrà, così, a livello fisico, rendi il tuo corpo più leggero e ricettivo alle ispirazioni della tua anima!
Adotta il sistema depurativo a te più congeniale e apprezzane i risultati.

Il momento della morte e della nascita è il momento cruciale dell’anno, con il potenziale della massima consapevolezza e della massima energia creativa.

Con coraggio, applicazione, pazienza, delicatezza e fede, se ascolti (solo, e sempre solo) il tuo cuore, ogni anno, ogni giorno, accadono miracoli.

Leggi anche:
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Author

Silvia Pedri esplora la vita liberamente e ne comunica la potenza in modi artistici. Frequenta temi spirituali con esperienza e padronanza. Gestisce un blog di crescita personale, offre consulti, scrive, dipinge, fotografa, autoproduce ebook di romanzi, saggi e poesie, crea mp3 di musica e di meditazioni e crea video in cui recita e canta. Se vuoi sapere di più sulle sue competenze, clicca sull'icona di LinkedIn.

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