“Tra i credenti e i non credenti io scelgo gli incredibili.
Faccio voto di vastità.”
(Alessandro Bergonzoni)
Come direbbe GattoZen, l’equilibrio paga ma non appaga.
Io sono per la vastità. Datemi la vastità, poi ci penso io a cosa farne.
Va bene, dai, me la prendo da sola, così facciamo prima.
La vastità è la capacità di oscillare, con equilibrio of course, tra due estremi. E usare tutto ciò che sta in mezzo, alla bisogna. ;)
Mi spiego…
Come crea un cantante il suo repertorio, come sceglie i pezzi da potere cantare, in comodità e in bellezza, in qualsiasi momento?
Non può fare altro che scegliere quello che gli viene bene. Secondo la prima legge del canto, formulata ed enunciata per la prima volta da me nel video “Tra te stesso e il successo, l’illusione” (o nell’articolo da cui ha preso ispirazione), puoi cantare, con una qualche credibilità e qualità, solo quello che sai e soprattutto che sei.
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Il canto non ammette finzioni. Non puoi mentire.
Stai esprimento te stesso, tutto te stesso, dal profondo delle viscere, il diaframma tocca l’intestino, gli organi fonatori sono simmetrici in forma e analoghi in spirito a quelli sessuali, la postura è stabile, aperta ed elastica, le tue corde vocali vibrano e tutta la parte superiore del tuo corpo fa da cassa di risonanza… Da qui esce il tuo suono, che è solo tuo, che nasce e cresce con te. Tutto il tuo corpo fisico è coinvolto. E non solo il tuo corpo fisico. Cantare è l’unica forma espressiva che esige l’attenzione e la partecipazione di tutta la tua energia, di tutti i tuoi corpi. Il corpo eterico, il corpo astrale, il corpo mentale. Coinvolge le tue emozioni. E, se scrivi, anche la tua abilità articolativa linguistica e ritmica.
Ogni canzone è una esperienza completa.
In ogni canzone tu ti metti in gioco, ti dai. Ogni canzone sei tu.
Per questo un cantante, appena riesce a capire dove sta la destra e la sinistra, inizia a pensare a un repertorio. Per mettersi in salvo, per mostrarsi nascondendosi.
Tu non sei tutto. Non in ogni canzone sei credibile.
E così, nel canto come nella vita, ci si specializza…
Hai tre note di estensione, costruisci un timbro riconoscibile, scegli un genere che va forte e ti si addice a sufficienza… E stai lì. E non cresci più. E fai un sacco di soldi.
Una cosa che coach e motivatori non ti dicono mai è che nella comfort zone fai un sacco di soldi.
Del resto, ogni professionista si specializza al massimo in un settore per essere al massimo credibile e convincere il massimo numero di persone del suo valore e della sua parcella.
Ora… nell’arte come nella vita, la consapevolezza della scelta è fondamentale.
Vuoi essere un bravo cantante? Vuoi avere successo? O vuoi essere… più che bravo?
Vuoi essere oltre il bene e il male, vuoi essere una persona in crescita?
Per circa due milleni, l’epoca della società patriarcale, dell’approccio maschile, yang, della dominanza cerebrale sinistra, abbiamo sperimentato che vince chi è focalizzato.
Ora stiamo sperimentando (anche) l’opposto.
Vince chi è multidisciplinare, multitasking.
Ha successo chi ne sa di più, sì, ma di tutto.
Ha successo chi è di più. Chi sa accogliere più realtà, chi può connettere e collegare, perché è al di sopra di ogni specializzazione e dentro diverse tecniche e arti. Chi è sensibile e curioso. Appassionato e audace senza essere superficiale. Chi è unico in quanto è una miscela unica di talenti e abilità. Chi è coerente solo con i propri valori di integrità e crescita.
Ammettilo, tu che mi leggi, tu non sei uno, sei molti.
E altrettanti stai divenendo.
Non ti importa essere bravo.
Sei molto di più.

Tutto in te evolve. Tutto in te è destinato a essere, imprevedibilmente, più grande di te come sei adesso.
Il tuo corpo si trasforma, le tue capacità tecniche si espandono.
La tua sensibilità e il tuo gusto si raffinano.
La tua intelligenza emotiva e creativa si allargano, grazie a sempre nuove esperienze, grazie a sempre nuove interpretazioni di canzoni e di situazioni.
Chi ti dice che sei bravo a interpretare qualsiasi genere e canzone, soffre di un difetto di attenzione o di intenzione: ti sta prendendo in giro, e tu lo sai.
Io ti dico però che sei libero di interpretare qualsiasi genere. Poi scegli. Intanto esplori tutti i territori verso i quali ti senti attratto.
Sei libero di entrare dentro a qualsiasi ruolo, farti portavoce di qualsiasi realtà emotiva e artistica. Sperimentare…
Sperimenta infinite possibilità!
Scoprirai chi sei, chi non sei, chi potresti essere.
Trarrai da dentro di te cose che non conoscevi. Allo stesso tempo le scoprirai e le creerai.
Ti espanderai.
Ti accorgerai che sei molto più di quanto credevi di essere, più vasto.
“Larger than life” (più grande della vita) si dice negli Stati Uniti per indicare un genio.
Infatti non sei bravo.
Sei molto di più.
Sei tu.
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