Cose che non si possono dire.
L’elenco si allunga, giorno dopo giorno.
Argomenti tabù. In tutto il mondo. Questa è globalizzazione, l’impero delle medesime forme pensiero collettive.
Non che non se ne possa parlare. Solo ne devi parlare in un certo modo.
Altrimenti si scatena la censura e/o la violenza.
In ogni caso si scatena la violenza.
Elenco, in ordine sparso, per categorie:
- femminismo patriarcato LGTB (lesbiche – gay – trans – bisessuali. Tutti i diversi resi uguali, in una etichetta unica, e verrebbe da chiedersi se non sia anche questa una operazione di forzatura spingere un bisessuale a considerarsi vicino di casa e di sensibilità di una drag queen);
- fascismo destra sinistra immigrati sovranismo;
- vaccini;
- malattie in aumento (cancro, autismo e demenza ma anche tutte le dipendenze e le psicosi) e cure tradizionali;
- cambiamenti climatici e catastrofi ecologiche;
- l’elletrosmog non è argomento ufficialmente tabù ma non mi arrischierei;
- scie chimiche e altre cose di cui ancora meno di può parlare.
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E non ne parlo. Non ne parlo proprio in nessuno modo.
Non ne parlo nel modo mainstream, nel flusso della corrente di pensiero, perché non ne sento necessità. Il mondo non ha bisogno di una voce in più a gonfiare le onde e infiammare e stordire gli animi. E io non ho bisogno né desiderio di consensi facili.
Non ne discuto perché non è mio interesse né piacere convincere nessuno, perché, a volte, la verità non sta da una parte sola, e infine perché, a volte, la verità non può essere espressa o compresa.
La verità, spesso, non è assoluta.
Si incarna nella sincerità e nell’attenzione con la quale viviamo. La Verità è il Percorso, è un percorso di crescita, di crescita prima di tutto a livello personale.
Non sto parlando di documentarsi etc. Anche questo è un luogo comune mainstream senza senso. È un pretesto in più per giustificare gli insulti. È ormai un luogo comune senza senso perché oggi l’autorità e l’autorevolezza certificata non esiste più.
Esiste ma quasi in nessun campo è affidabile. Non è tutta corrotta. Ci sono persone splendide, amorevoli e preparate, in ogni campo. Ma la realtà è diventata e sarà sempre più ambigua e confusa. Persone in buona fede possono essere loro stesse ingannate o annebbiate dalle loro convinzioni o dalle convinzioni collettive. Persone con istintivo fiuto non sono sempre in grado di motivare e argomentare le loro intuizioni. Persone in ruoli guida di potere controllo o assistenza sono spesso al servizio della corruzione piuttosto che dell’umanità.
Che ognuno resti delle sue convinzioni. È bello averne. Fanno parte della nostra identità, personale e collettiva.
La questione però mi fa venire in mente Castaneda che parlava di tendere agguati a noi stessi. Sorprenderci, prenderci in giro, ribaltarci. Colpirci e affondarci, come a battaglia navale. Ed è l’unica battaglia che conta, quella dove, in ogni caso, momento per momento, siamo noi i vincitori, siamo noi, momento dopo momento sempre più liberi, leggeri, snelli, agili. Non abbiamo bisogno di armature per difenderci o di armi per attaccare. Non c’è nulla da difendere. Ci sarebbe da vivere in effetti…

Fuori dalle nostre rigidità
Io faccio tutto il possibile di giorno e prego ogni notte per scuotere il peso delle mie rigidità, le ossidazioni delle mie paure, non vedo l’ora che si creino fessurazioni, spiragli, speranze grazie alle quali fare saltare, fare esplodere le mie forme pensiero. Non vedo l’ora che qualcuno distrugga le mie forme pensiero, che non corrisponda alle mie convinzioni, alle mie prevenzioni ai miei preconcetti e mi lasci lì, inerme, smarrita, a boccheggiare…
E non dovrebbe essere così difficile. Abbiamo tutti prevenzioni, idee qualsiasi preconcette su qualsiasi cosa e chiunque. Le abbiamo sui diversi, certo, coloro che non conosciamo o comprendiamo, che crediamo di comprendere etichettando in qualche modo che ci piace. Ma tutti sono diversi. Siamo tutti diversi uno dall’altro! È solo la nostra cecità, la nostra rigidità di pensiero, che riesce a catalogare tutti in tuo – mio amico – nemico. In realtà sono tutti estranei, simili e diversi, vicini e lontani, siamo tutti possibili fonti di stupore e apprendimento. L’unico atteggiamento possibile è l’ignoranza. Non dico l’apertura, che è una forzatura. Dico la resa.
E non mi sto riferenzo al tema immigrazione! Non etichettarmi. ;) L’ho detto, dagli argomenti tabù ne sto fuori.
Non serve starci dentro.
Non serve stare dentro alle proprie convinzioni. Serve ACCORGERSI che sono convinzioni e che ci stiamo dentro.
Qualcuno, col nostro consenso, ha chiuso la porta e si è portato via la chiave.
Ogni tanto ci irrita e ci infiamma. E alimenta il fuoco.
Una volta questa era una immagine infernale, una fantasia.
Oggi la si può osservare tutti i giorni sui qualsiasi social.
È guerra!
E guerra sia.
Fuori dal panico collettivo!
Lo stato di panico, di paura sorda, strisciante, onnipresente, viscerale (e la rabbia che spesso scatena) ti consuma. Indebolisce le tue resistenze e soprattutto indebolisce le tue energie per qualsiasi tipo di vitalità che non sia mera sopravvivenza.
Forse non siamo così autonomi mentalmente come ci piace ritenerci, e non abbiamo quel gran potenziale spirituale e creativo che tutti i guru ci assicurano. Non riusciamo nemmeno a esser sani altroché creativi! Altroché cambiare il mondo. Altroché cambiare noi stessi. Non ce n’è. Non ce ne resta di energia a disposizione.
Non ce ne resta. Siamo così impegnati a difendere le nostre convinzioni!
Non vedi altro, sei impossibilitato a pensarla diversamente, impedito a muoverti. Non vediamo altro che amici e nemici.
Letteralmente.
Tutto il web, per il nostro bene, è impostato per farci vedere le notizie a cui siamo abituati, le offerte dei prodotti a cui siamo interessati, in una specie di labirinto degli specchi o dei giochi o degli orrori.
Tutto il web è altrettanto impostato per offrirci le cose che ci irritano perché (e questa è anche responsabilità nostra) sono quelle che creano più coinvolgimento. E così il tuo mondo, o meglio il tuo labirinto, si riempie di balocchi ma anche di orrori, di amici ma anche, e soprattutto, di nemici, di HATERS.
Del resto, destra o sinistra, nei fatti, conta poco: nel corso dei millenni, si sa, qualsiasi Sistema si è avvantaggiato del tuo panico e del tuo sfinimento.
Alla fine, quando davvero sei esaurito fai come vuole lui.
Questo non è un articolo sull’ipnosi sociale.
A me interessa che tu stia bene e che possiamo fare tante cose belle insieme.

Uscire dal panico collettivo
Come puoi difenderti dalla forme pensiero collettive che si sono incastrate alle forme pensiero individuali e che ogni giorno prendono sempre più terreno a discapito del tuo vero essere?
Stanne FUORI.
Non fuori dal mondo. Devi conoscere il meglio possibile ciò che ti circonda.
Non fuori da te. Devi conoscere il meglio possibile ciò che ti compone.
Fuori da loro, dalle forme pensiero, dalle convinzioni, dal panico e dalla violenza, dall’immensa stupidità che ci intossica!
Eckhart Tolle in “Un Nuovo Mondo” (lo trovi su Macrolibrarsi), con la sua scrittura cristallina, spiega a lungo come fare a liberarsi del corpo di dolore, il gravame emotivo che si accumula e ci opprime e ci limita sempre di più.
Posso sintetizzare la sua argomentazione in una parola, che poi è il concetto che caratterizza la pratica della meditazione: equanimità. Osservazione e distacco.
Si fa così.
Riconosci ciò che ti stuzzica e ti fa andare in bestia, ti manda in panico e ti fa agire in modo distruttivo.
Riconosci che se vai così in bestia dipende da te non da lui.
Riconosci ogni volta che ti capita. Osserva e riconoscilo.
Non c’è altro che tu debba fare. Lascia che sia. Respira. Crea spazio. Lascia che sia, lascia scaricare l’onda e l’elettricità del sistema nervoso…
Questo:
- ti libera dall’energia negativa del momento;
- ti impedisce di creare nuova energia negativa dentro e fuori di te
- ti libera a poco a poco anche dai serbatoi di energia negativa accumulata negli anni e finanche nei secoli e millenni prima di te.
Questo semplice, ma non sempre facile, procedimento disinnesca la bomba a orologeria che sta per fare esplodere il pianeta. E disinnesca il meccanismo del sistema che quotidianamente fa briciole di te.
Sarà solo questo, questo umile e costante atteggiamento meditativo, a creare infine pace dalla confusione, e una centratura e un fiuto e un orientamento sempre più infallibili laddove ancora c’è dolore e smarrimento.
Sarà la tua via, il tuo percorso concreto verso la Libertà, la Verità e la gioia di esistere.
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In questo breve ebook ho raccolto tutti i miei contenuti brevi pubblicati sui miei canali social nei mesi di marzo e aprile 2020 per attraverso questo impervio passaggio.
4 Comments
Grazie Silvia, condivido in toto.
grazie a te cara. :)
Grazie
grazie a te per l’attenzione e la sintonia. mi fa piacere esserti di stimolo. :)