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Permettimi di raccontanti una storia…

Mi è sempre piaciuto cambiare il passato.
Mi è sempre piaciuta l’idea. Farlo è più difficile.
Bisogna essere artisti. Oppure bisogna essere felici. E non sono cose da tutti i giorni, né l’una né l’altra.

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Jodorowsky  è stato il primo a rivendicare forte e chiaro il suo diritto a rifarsi una vita, rifarsela da zero, dal primo giorno di nascita o anche da prima, di cambiare le carte in tavola a suo piacimento, per scrivere, come lui vuole, il suo viaggio dell’eroe, per CREARSI eroe e poterlo essere realmente nella vita di tutti i giorni. Mica scemo.
E tutti sappiamo che nella sua impresa è riuscito. È stato un artista avventuroso, rivoluzionario e anche benefico per l‘umanità.  Una persona viva e intensa, dalla vertiginosa crescita.
Ma già prima di lui esistono un buon numero di opere letterarie di straordinario pregio, autobiografie romanzate fuori dagli schemi, dentro la verità e fuori dalla realtà.

Primo tra tutti mi viene in mente “Orlando” , romanzo di sublime poesia in cui l’identità del protagonista attraversa generi e spazi-tempo rimanendo sempre fedele a se stessa e probabilmente alla sua autrice Virginia Woolf. In seguito, nel corso del ‘900, diversi artisti hanno fatto della loro vita arte. Lo hanno fatto letteralmente, a partire dalla libera CREAZIONE della propria autobiografia. Le opere più potenti e note sono: “Non ci sono solo le arance”, “Autobiografia di Alice B. Toklas” , “Ritratto dell’artista da giovane”.

Il peso del passato

Io ho romanzato spesso a partire da materiali del mio passato. Eppure ancora mi gravava. Mi grava il peso del passato: la sua lentezza, la sua povertà, la sua inconsapevolezza. La mia lenta crescita.
Una umiliazione non troppo dissimile deve aver provato Jodorowsky quando, per impazienza, ha deciso di dissociarsi da sé, e, per incontenibile esuberanza creativa e aspirazionale, ha deciso di giocare col proprio mito.

Gli artisti, dicevo all’inizio, loro se lo possono permettere. Sono abituati a essere liberi, a vedere, a raccontare e a fare quello che vogliono. Grazie alla loro libertà, assurta a modalità di vita, alimentano la loro Forza. Ne ho parlato anche nel mio articolo: Non leggere questo post: è riservato agli artisti

Però la libertà e il coraggio si scelgono, si esercitano, si sviluppano… Non sono prerogativa di eroi. Ognuno di noi, se lo vuole, può essere artista della sua vita, creare il Bello e il Buono, e vivere in modo da essere sereno e fiero, curioso e empatico, ricettivo e creativo, anche nelle piccole cose.

Hai mai pensato che anche tu, come loro, gli artisti, anche tu potresti avere cose nuove da portare alla tua vita e alle persone intorno a te, cose nuove che richiedono il coraggio di andare fuori dai binari fino ad ora solcati?
Non ti farebbe bene concederti di vederti in modo diverso dal solito, da come sei abituato a considerarti, da come gli altri ti considerano? 
Sperimenterai che cambiare la prospettiva del presente cambia tutto. Cambia il tuo modo di sentire te stesso e gli altri, cambia il senso della tua esistenza, cambia le prospettive sul passato e apre a infiniti, imprevedibili, scenari futuri. Cambia tutto: ti CREA.

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La Pace è il punto di Rivoluzione

Ma se essere artista è cosa troppo grande per te ti capisco, come darti torto?
Per questo ho una cosa molto più immensa da proporti.
Basterebbe tu fossi felice. Quando tu, ORA, sei felice, sereno, in pace con te stesso, ti assicuro, tutto cambia.

La Pace è il punto di Rivoluzione. Prima c’è un lungo, penoso passato, una lenta, laboriosa crescita. Poi all’improvviso c’è la Pace. E ti rendi conto di quanto sei grande e di quanto sei piccolo e ti rendi conto che SEI e che va bene così. Dopo quel punto, tutto si ribalta. Tutto diventa presente. Tutto il passato di merda sono esperienze di concime (non solo di confine, non solo borderline ;)) Tutto si apre in una via fertile e festosa.

Sei grato per tutto quello che sei, che hai, che senti. Sei grato per tutto quello che ti sei conquistato, passo dopo passo, a volte sull’orlo di abissi, a volte su pietraie sdrucciolevoli, a volte su sassi aguzzi e taglienti. Ricordi ancora le ferite. Ma non porti più pesi, condizionamenti dal tuo passato pesante. Sei grato alla tua costanza e alla tua bellezza, che ti hanno portato fino a qui, incolume, incontrando, per risonanza, belle persone. Sei grato anche alla tua ingenuità, o al tuo egoismo, o al tuo dolore, che ti hanno fatto cadere in tante trappole, viscide, vischiose, pericolose, a volte infami. Ma da tutte le sabbie mobili, da tutte le trappole, sei uscito e stai uscendo.

È stato il tuo percorso. Ti ha dato poco. Ti ha dato tanto. Dipende dai punti di vista. In ogni caso, va bene: ti ha portato qua. Ha contribuito a farti essere quello che sei ora. È stato prezioso.

Il viaggio dell’Eroe

Dal punto di felicità cambia finalmente tutto il passato. O per lo meno cambia la storia che del tuo passato ti sei fatto finora. E, per quanto strano possa sembrare, la storia è tutto. La storia è il senso. E il senso porta con sé il sentire. Non puoi essere infelice senza una storia infelice. Per questo ogni insegnamento spirituale è incentrato sul vivere al presente. Quando impari ad amare te stesso e il tuo presente, la tua storia (passata, presente e futura, di questa e di altre vite) diventa una storia d’amore, punteggiata da atti di amore e di atti di meno amore. Finalmente ne puoi apprezzare la Bellezza. È cambiato tutto.

Qualsiasi pene tu abbia avuto, qualsiasi sfide e sfighe tu abbia attraversato, tu sei qui, ora, a leggermi. Tu hai vita, tempo, energia. Hai fatto esperienza, hai imparato. Ne sei uscito vivo. Sei un sopravvissuto. Ne sei uscito arricchito dalle tue esperienze, da tutto quello che hai visto, sentito, imparato. Sei un vincente.
Tutte le tue pene sono i fiori di questo prato in cui ti puoi fermare a riposare. Puoi lasciarti ispirare da loro. Le pene che furono sono ora medaglie al valore, sono ciò che ha reso possibile il tuo valore, la tua sensibilità, la tua consapevolezza oggi.
È stato il tuo particolare e unico viaggio dell’eroe. E non è ancora finito!

Come il Conte di Montecristo, l’eroe del romanzo di Dumas, tutti noi possiamo dire “Faccio sempre quello che voglio”. Abbiamo sempre fatto quello che abbiamo voluto. È vero. La realtà risponde sempre alle nostre pulsioni inconsce, sempre così misteriosamente magnetiche. La realtà risponde sempre alla nostre scelte, quelle che abbiamo fatto ogni giorno. Il nostro passato siamo noi, ciò di cui avevamo bisogno, ciò che abbiamo distrutto e/o costruito, ciò che che abbiamo digerito e trasformato, per quanto abbiamo finora potuto. Ora che lo sappiamo, ne siamo grati, ora che lo sappiamo, possiamo abitare più pienamente e più liberamente il nostro romanzo ed essere fieri di essere stati ed esserne eroi, a modo nostro, ed essere i nostri eroi preferiti.

Riscrivere il passato è scrivere il futuro. Pronto?

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Author

Silvia Pedri esplora la vita liberamente e ne comunica la potenza in modi artistici. Frequenta temi spirituali con esperienza e padronanza. Gestisce un blog di crescita personale, offre consulti, scrive, dipinge, fotografa, autoproduce ebook di romanzi, saggi e poesie, crea mp3 di musica e di meditazioni e crea video in cui recita e canta. Se vuoi sapere di più sulle sue competenze, clicca sull'icona di LinkedIn.

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