Un costellatore ha raccontato che una signora gli ha scritto in privato circa il suo problema urgente.
Sta troppo male. Soffre di crisi di panico. E anche ogni volta che decide di partecipare a un suo seminario le viene l’ansia e non ce la fa.
Lui le rispose: “Va bene. Non è un problema. Significa che stai troppo bene. Ti puoi ancora permettere questo disturbo. Gli puoi essere grata: ti serve ancora per proteggerti dalla Verità, dall’incontrare faccia a faccia verità troppo dolorose, intense e trasformative per te. Aspetta. Per te questo è il momento giusto di aspettare.”
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Cosa deve aspettare questa signora ansiosa di partecipare ma anche no? Deve aspettare di stare male. E, poveretta, chissà quanto ci vorrà. Sta troppo bene. Per potere incontrare la verità deve aspettare di essere vera con se stessa, deve maturare autenticità, chiarezza e motivazione, deve averne la palle piene di essere bloccata dalla sua ansia.
Deve avere una paura mortale di rimanere bloccata, per tutta la vita, dalla sua paura.
Deve avere orrore di essere ancora lì, imprigionata nel suo dolore e nella sua miseria.
Davvero se lo può ancora permettere!? Ma un bel giorno non se lo potrà più permettere. Finalmente.
La sua disperazione le porterà speranza, determinazione, forza. O per lo meno disponibilità al cambiamento. Senza la sua disperazione, il cambiamento non accadrà mai.
Per i cambiamenti bisogna essere mature.
L’attesa la porterà a maturazione.
Se non marcisce prima.

Una seconda storia
Mi è venuta in mente un’altra storia di una donna che stava troppo bene.
Una mia amica mi raccontò un po’ di anni fa che era così contenta che aveva avuto la possibilità di un incontro individuale con questo costellatore così preparato, sensibile e di successo, successo peraltro meritatissimo. Oggi questo costellatore (sì, lo stesso di prima) non tiene più incontri individuali, non può più permettersi questo lusso, non ha tempo, è troppo impegnato in seminari in tutta Italia.
Lei era stata davvero fortunata. Me lo raccontava felice. E compiaciuta. Era fiera di quello che era successo. Praticamente, lui le aveva chiesto di raccontarle qualcosa… tipo perché era venuta a trovarlo. Lei ci pensò, pensò alla sua vita, e gli raccontò che andava tutto bene, aveva tanti progetti, aveva scoperto i suoi talenti e aveva tutta l’intenzione di coltivarli e finalmente farli fruttare, aveva anche lei diversi progetti terapeutici da seguire. Lui le fece le congratulazioni e le disse in tutta sincerità che non poteva fare nulla per lei, le disse che, come diceva lei stessa, andava tutto bene così. Andava più che bene, aveva davvero dei talenti straordinari. Cosa era venuta a fare?
La congedò con affetto. Del resto, aveva davvero talenti straordinari.
Fine della storia.
Perdere l’occasione di liberarsi da dolori e rancori
La mia amica non capì mai di essersi lasciata scappare l’occasione di scoprire qualcosa di nuovo, bello e utile per lei grazie a questo genio della sistemica. La vita va vissuta in tutta la sua meraviglia, in tutta la sua bellezza e poesia, ma a volte non la vedi nemmeno.
La mia amica non capì mai di essersi lasciata scappare un’occasione importante, forse l’occasione della sua vita, l’occasione di liberarsi da dolori e rancori che ancora manteneva dentro di sé e di essere non più brava ma più felice, più vibrante, più viva, più in amore, più reale. Adesso offre diverse terapie, con esiti brillanti. Ed è molto soddisfatta. E alle cose della sua vita che non vanno bene o non vanno per niente, non ci pensa. Basta non pensarci.
La mia amica aveva e ha davvero talenti straordinari. Giustamente se lo riconosceva, ma fu proprio questa sua consapevolezza a non permetterle di crescere, questa brillantezza ad accecarla e a non permetterle di essere autentica e onesta con se stessa e a volersi bene veramente.
Per non dire poi che chi non vede se stesso non vede nemmeno gli altri. A me, ad esempio, non mi ha mai vista. A che ci servono terapeuti che non vedono? Dovrebbero aiutarci a trasformare la nostra realtà e mancano di essere a contatto con la loro.
Ma un terapeuta non è un guru, anche se lavora al servizio degli altri ed è in grado di fare del bene. Siamo tutti esseri umani, che abbiamo bisogno l’uno dell’altro. E abbiamo il diritto di alleviare le nostre sofferenze. A volte ne abbiamo addirittura l’urgenza. E quelli sono i momenti migliori. Allora e solo allora il cambiamento è possibile.
Essere a contatto con la propria luce è una Forza.
Ma Forza molto maggiore è essere a contatto con la propria ombra.
Solo da quel punto di puro buio può partire la Rivoluzione.
La Vita aspetta te, aspetta solo che tu vada a prenderla. E lei non ha fretta. E nemmeno ansia. ;)
Lei non ha fretta, si fa i fatti suoi, lei ti riscalda col Sole ogni santo giorno, e aspetta che tu maturi, che ti venga un panico infernale e che ti venga una fretta del diavolo di fare un passo e scoprire chi sei veramente.
Aspetta. Per te questo è il momento giusto di aspettare. Forse.
In effetti non si sa. Puoi cambiare solo quando non ce la fai più a rimanere dove sei. E questo non è un paradosso.
Ma io ti auguro di cambiare presto, ti auguro di cogliere ogni occasione per essere sempre più pienamente e felicemente quello che sei.
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Sai quanto ti costa. (Lo sai davvero?)
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La terza parte è la più preziosa e potentemente efficace. Consiste nella ripetizione per tre volte di queste affermazioni di verità a un volume non udibile, metodo che assicura un assorbimento molto potente in quanto il nutrimento emotivo e mentale penetra negli strati più profondi e inconsci dell’essere oltrepassando qualsiasi tipo di barriera conscia che può essere data da vergogne, paure, senso di inadeguatezza e tutte le convinzioni limitanti che ne derivano.