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“Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno.”
(Vincent Van Gogh)
Leonardo, Tintoretto, Van Gogh, Degas, Gaugin, Klimt e Schiele insieme… me li sono fatti tutti, al cinema. È stato un vero piacere.
Un piacere estetico a tutto tondo di cui non intendo privarmi.
Il film su Van Gogh, che è stato nelle sale milanesi per mesi molti mesi (mica normale), è una vera opera d’arte in sé. Il protagonista Dafoe è stato premiato. Il regista, Julian Schnabel, è un artista figurativo statunitense di grido e un regista sublime e accattivante.
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Gli altri sono semplici documentari. In quanto documentari mi collocano dentro la prospettiva culturale, storica, geografica, dentro a una scena artistica e umana a 360 gradi! Ma sulla semplicità si può discuterne: sono fantastici. Io entro dentro la mano dell’artista per riprodurre insieme a lui il SUO tratto, dentro i suoi occhi per saggiare i SUOI colori, dentro il suo cuore per pesare i suoi turbamenti artistici, umani, intellettuali, emotivi, esistenziali. Questi film sono un tributo alla Bellezza perché sono fatti in modo veramente bello. Catturano tutti i sensi. Ti fanno ricordare e sperimentare quanto è bello, poetico, ricco il mondo.
Questi documentari sono prodotti per il mercato dei DVD o dello streaming… Ma se io ho la possibilità di vederli davanti a un grande schermo non me la perdo. Il cinema ha senso. L’arte ha senso.
Non guardi la gioconda su un francobollo. Non senti nulla, non ti dà nulla. Perché devi sprecarla!? Perché devi sprecarti in questo modo!? Spegni il cellulare e apri gli occhi davanti a uno schermo come si deve!
Non è un caso che queste operare meravigliose e godibilissime, che transitano fugaci sul grande schermo, riscuotono in pochi giorni un successo clamoroso. In due giorni “Gauguin a Tahiti” ha superato a Milano l’incasso di “Captain Marvel”.

Sul perché Van Gogh, più di tutti, è tanto amato (un film davvero dietro l’altro in questi ultimi anni, ha occupato le sale cinematografiche ininterrottamente) qualche parola meriterebbe di essere spesa…
Perché Van Gogh è una icona contemporanea?
Van Gogh è un matto. Una figura imbarazzante. Un uomo che se ci molestasse, in tutti i sensi, non esiteremmo a denunciare (come racconta il film di Schnabel), uno spiantato che si dimentica di lavarsi e puzza con il quale una prostituta di rifiuterebbe di andare a letto (come racconta il film di Schnabel), un fobico paranoico che spaventa i bambini (come racconta il film di Schnabel), uno che sente le voci e che fa l’amore col colore del grano come Alda Merini mangiava i petali di rose.
Uno che verrebbe prontamente e pietosamente sottratto alla pubblica vista grazie a un immediato T.S.O. obbligatorio (come di fatto…).
Una persona oscenamente sola, oscenamente erotica. Come Bukowski, come Merini, come Anais Nin, come Frida Khalo. Come tutti i personaggi che vanno tanto di moda oggi.
Un disadattato, un disperato, un infelice, un perdente.
Perché i personaggi come Vab Gogh piacciono tanto?
Perché assurgono a modelli? Modelli di che?
Perché sono l’Ombra della nostra società, l’ombra segreta di tutti noi! Sono ciò che non riusciamo a essere, sono ciò che ci farebbe tanto bene essere, ciò che ci è proibito essere.
Sono modelli di Rivolta, sono modelli di Salvezza.
Gente che guarda negli occhi la propria realtà e la prende a piene mani e cerca di farne qualcosa di buono ma soprattutto qualcosa di autentico.
Gente che CREDE in se stessa ma soprattutto che crede in qualcosa.
Sotto questo aspetto il film di Schnabel è particolarmente struggente e incisivo proprio perché Schnabel stesso oltre che regista è artista e ha dedicato la propria vita all’arte, alla creazione e alla manifestazione di sé, e ne conosce l’ebbrezza e ne conosce i costi e ne conosce, soprattutto, il Senso, il Valore.
Van Gogh rinuncia a essere compreso e apprezzato. Non è poi così fondamentale.
Van Gogh sa la cosa più importante. Sa che cogliere la Bellezza del giallo del grano vale una vita, che comunicarlo vale una vita di stenti e sforzi.
Questi personaggi del mondo dell’arte di cui c’è tanta fame oggi, hanno il Colore, il Calore, la Luce, il fuoco della Vita Vera, hanno il coraggio che nessuno di noi riesce ad avere.
Hanno il senso della priorità. Non distratti da condizionamenti famigliari, lavorativi, culturali sociali e mediatici nella misura devastante in cui lo siamo noi oggi, loro sanno scegliere. E non scelgono altro che se stessi e ciò che amano veramente.
Hanno imparato da tutto e tutti osservando avidamente l’ambiente naturale e umano che li circondava e poi hanno abdicato ai modelli correnti. Se ne sono completamente dimenticati. Hanno sentito solo l’urgenza di fare qualcosa di Buono e di Bello. Di Vero.

Fai qualcosa di bello, fai qualcosa di brutto. Esprimi la tua Forza in qualche modo che non sia un modello.
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Non leggere questo post: è riservato agli artisti
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