La scrittrice francese di colore Lyvia Cairo, in un podcast del programma “Etat de Flow”, afferma che va bene la crescita personale ma ci sono temi che sono al di là, che sono sociali e basta e si superano solo attraverso cambiamenti sociali. Come il sessismo. Come il razzismo.
Se sei in una stanza con un maschio etero bianco lui ha più ascolto e privilegi di te, è una situazione oggettiva.
Io non sono d’accordo.
Non sono d’accordo che non dipenda tutto e solo da te.
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Nella nostra società occidentale esistono Madonne nere, top model nere…
Se entri in una stanza a capo chino, se sei parte del sistema, se rivendichi la tua parte all’interno del Sistema, allora il sistema, fatto da e per maschi bianchi etero, ti mangia, ti umilia, ti sfrutta.
Se non sei parte del sistema, se tua natura e tua aspirazione è starne fuori, non esserne parte, se sei Dea, Artista o semplicemente Donna fiera, nera, rossa, verde o blu, il sistema ti guarda e ti rispetta. Sei più grande più bella più forte di lui. Tu lo sai. Lui lo sa. Non può discutere, non può competere. Ti lascia passare, ti fa spazio, ti dà lo spazio che ti sei creata, ti onora. Non hai niente da dimostrare. Non umiliarti a competere. Sei unica. C’è solo da essere. Te stessa.
Le uniche barricate per fare la Rivoluzione sono interiori.
Ogni situazione oggettiva si scioglie dall’interno. Dal fuoco dell’Amore che tu riesci a produrre, soggettivamente, dentro di te.
Oggi poi… il Sistema si sfalda. E’ sempre più facile e naturale starne fuori. Il Sistema sta diventando macerie e polvere, assurdo, assassino, ridicolo… Sta diventando anacronistico pensare nei suoi termini, al suo servizio. Siamo già tutti, uguali, e diversi tra di noi, più grandi di lui!

Bada bene io la capisco, capisco tutte e tutti quelle come Lyvia, di cui parlavamo all’inizio. Hanno il trauma della persecuzione e dello sfruttamento nel sangue. Basta che tutti noi andiamo indietro di una generazione e troviamo abissi, intrichi, di dolori irrisolti e irrisolvibili. Dobbiamo rendercene conto. Dobbiamo prenderne distacco. Dobbiamo guarire. Quei traumi sono nelle nostre cellule ma non siamo noi. Non c’è alcun merito di cuore né di cervello, nel restar loro fedeli.
A tutto ciò a cui ti opponi, sei fedele, osserva Hellinger, il padre delle costellazioni famigliari, sistemiche e spirituali. Sei vittima e sei carnefice allo stesso tempo.
Ogni –isma è uno scisma dentro di te, pezzi di te da integrare, amore che manca.

Oggi, è l’Apocalisse stessa a salvarci, a smascherare gli imbrogli, a smontare le sperequazioni. In un mondo che crolla, resiste solo ciò che ha valore. E tu vali solo per quello che condividi di buono con i tuoi simili, per quello che fai e che sei, non per la categoria a cui appartieni, in cui hai avuto la fortuna o la sfortuna di nascere, o per l’etichetta che ti sei appiccicato addosso o che ti hanno appiccicato addosso.
Io sono contenta di avere la pelle bianca, molto bianca. Mi hanno sempre detto fin da bambina che ho una bella pelle e io l’ho sempre trovata bella, così, rosa molto chiaro e delicata. Non per questo partecipo al White Pride né tanto meno sono iscritta al Ku Klux Clan. Sono bianca così come sono, intelligente così come sono, a modo mio che non so quantificare, privilegiata così come sono che se lo fossi anche di più sarei più contenta, e faccio il meglio che posso con quello che sono. Non mi sento in colpa per quello che sono solo perché lo sono. Né sono invidiosa di chi è più “privilegiato” di me. Ognuno fa il meglio che può con quello che ha e se non lo fa è peggio per lui.
Le minoranze vittime della Storia hanno l’arroganza delle vittime, del “popolo eletto”. Tutto il resto è politicamente scorretto. Tabù. Non si discute.
Fino a qualche anno fa, se eri intellettuale di sinistra potevi esprimerti, potevi creare, potevi esistere. Per forza, eri dalla parte dei giusti, dei buoni! (e anche delle cricche politiche, quelle autorizzate, ovvio). Era il nuovo-privilegio degli ex-oppressi e ognuno lo strumentalizzava come meglio poteva.
Se sei uomo stai zitto che tanto sei dalla parte degli sbagliati, dei cattivi, dei colpevoli, dei carnefici.
Pochi se ne accorgono. Pochi si ribellano a questi conformismi abbruttenti per gli individui e umilianti per il dibattito culturale.
“Sono un maschio, bianco, etero e privilegiato. E va bene così”
No. Noi vogliamo sentire, abbiamo il diritto e il dovere di sentire la voce di tutte le persone che hanno qualcosa di buono da dire!
Sessismo… Razzismo… si diceva all’inizio. Ma ti rendi conto che “sessismo” è una parola che non esiste e che etimologicamente non ha alcun senso!? È stata inventata di recente solo per farci litigare, per permetterci di insultarci da entrambi i lati delle barricate dei sessi. Per dividerci, per indebolirci.
Abbiamo bisogno di Forza, invece, di Amore, di sinergia, confronto e collaborazione.
I problemi sociali non esistono. I problemi individuali esistono solo fino a quando sei a loro livello. Stanne fuori. Stanne oltre.
Crea amore, pace, completezza e libertà, dialogo costruttivo ed evolutivo, in te. Tu sei tutto e tutto è in te.
Crea Armonia e Amore fuori di te. Ti dimenticherai dei problemi, non faranno più parte di te, del tuo mondo interiore e del tuo mondo esteriore. E non c’è nulla che tu non possa trasformare e superare, nessuna maschera di ferro che non possa sbriciolarsi.
Le questioni sociali, le violenze, le ingiustizie e le guerre, si dissolveranno quando non ci saranno più abbastanza individui a parteciparvi, come vittime o come carnefici.
Il teatrino finisce perché la pace è in noi.
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