C’era una volta una bambina piccola e delicata, sempre sorridente e gioviale nonostante si sentisse molto sola. Viveva in una famiglia numerosa in un palazzo dove tutti erano in amicizia. Era sempre un gran via vai, le porte sempre aperte per grandi e piccini, ma la bambina aveva la sensazione che tutti avessero un gran da fare e nessuno avesse mai tempo di dedicarsi a lei. Era così timida che diventava rossa non appena qualcuno la guardava e non aveva mai il coraggio di dire quello che pensava anche perché ogni volta che ci provava la sua voce sembrava non uscire dalla bocca, oppure non riusciva a entrare nelle orecchie altrui.
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Questo fatto la rendeva molto triste. Per quanto gridasse nessuno sentiva le sue parole si sentiva trasparente agli occhi degli altri. Con il passare del tempo se ne convinse sempre di più. Quando se ne andava a passeggio per strada tutti le sbattevano contro o le pestavano i piedi. Quando andava alle feste nessuno le chiedeva di giocare. La bambina diventò sempre più triste fino a che il dolore fu così grande che decise di non parlare più e sparire nel nulla.
Così un giorno decise di diventare un’altra persona. Iniziò a dire le cose che dicevano gli altri, a mettersi i vestiti che si mettevano gli altri, a fare le cose che facevano gli altri e improvvisamente tutti la ascoltavano, appena entrava in una stanza si accorgevano subito di lei. Si sentì finalmente felice, ma non durò molto. Oh, era un gioco divertente, quel mutare di abiti, interpretare personaggi diversi, ogni giorno uno nuovo, era finalmente libera delle sue paure e allora si sentì abbastanza forte da tornare a dare voce ai suoi pensieri.
La voce finalmente uscì dalla bocca e riuscì a entrare nelle orecchie degli altri.
Fu un avvenimento così inaspettato che ebbe l’effetto di un cataclisma.
Come potevano uscire quelle parole da quella ragazza! Cosa diamine gli era passato per la testa.
Adesso che era riuscita a farsi sentire non la volevano ascoltare.
Allora si ritirò in solitudine a pensare.

Al risveglio la ragazza aveva compreso cosa doveva fare per vivere serenamente. Da quel momento decise di affidarsi senza resistenze al suo istinto più profondo guidato dalle creature angeliche che l’avevano sempre protetta. Ogni legame con il passato che l’aveva resa così triste e impaurita si dissolse e fu libera finalmente di vivere la sua vita così come doveva essere.
Conobbe nuovi amici e incontrò quelli di un tempo. Con sorpresa e gratitudine si accorse che adesso poteva parlare liberamente ed essere ascoltata e compresa… Passarono mesi e mesi finché a furia di pensare decise che era giunta l’ora di rompere quest’incantesimo che le impediva di vivere serenamente.
Quella stessa notte sognò di essere una bambina curiosa ed entusiasta della vita. Un giorno mentre esplorava la campagna intorno a casa notò l’ingresso di una grotta. Affascinata dal luogo e attratta dalle possibili scoperte che le avrebbe riservato entrò. Si addentrò sempre di più nell’oscurità dell’umida caverna fino a che trovò il passaggio impedito da una grande ragnatela. Sicura allungò la mano per farsi spazio, ma rimase invischiata nella tela. Lì per lì continuò a cercare di liberarsene con le mani e le braccia, ma anziché liberarsi e proseguire nel cammino si ritrovò completamente avvolta dalla tela e immobilizzata. La cosa strana era che la tela era leggerissima e impalpabile, sembrava potesse rompersi con un soffio di vento e invece la bambina più si agitava, più veniva paralizzata dall’intreccio di fili di seta. La paura la colse, improvvisa e devastante.
Dopo momenti terribili di angoscia decise che l’unica cosa che potesse fare era il contrario di ciò che aveva fatto fino a quel momento e che l’aveva portata a rimane intrappolata. Si fermò. Immobile chiuse gli occhi e attese. Il respiro si fece via via più lento, il cuore rallentò la corsa e iniziò a pulsare con battiti regolari. I pensieri si fermarono, i muscoli si rilassarono e la bambina si lasciò cadere. In quell’attimo la tela si dissolse, le pareti della grotta si sgretolarono, ma non la investivano, le rocce si rompevano in frammenti sempre più sottili fino a scomparire.
La bambina iniziò a vedere un nuovo paesaggio intorno a sé mentre sentiva che dalle scapole crescevano un paio d’ali. Sorvolò il mare confinato dalle rocce a picco coperte di vegetazione lussureggiante, un fiume finiva al mare con una cascata d’acqua spumeggiante e altre creature alate la accolsero volteggiando insieme a lei nel cielo. Aveva trovato tutto ciò che aveva sempre desiderato.
Riuscì così ad amare ed essere amata senza limiti e costrizioni.
Il trucco è smettere di combattere. :)
(autore sconosciuto, per copyright o rimozione, scrivere a silviapedri1001@gmail.com)
Foto in copertina di Elena Shumilova (No copyright infringement intended. Contact for issues or removal.)
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