Non puoi crescere, elevarti, superarti, non puoi ascendere se non ti accendi, se non ardi.
Non puoi ascendere se non sei rivolto verso l’Alto.
Non puoi ascendere se non sei poggiato, piantato a Terra.
Hai da accendere?
Che cosa hai da accendere?
Io ho me stessa, solo me stessa, niente più che me stessa e le mie risorse interiori, nella mia carne e spirito, e tanto mi basta.
Non puoi ascendere se non hai te stesso, se non sei te stesso, tu e tutta la tua Gloria e la tua miseria, la tua fame emotiva e intellettuale.
Puoi andare dove vuoi. Ma stai acceso. È l’unico modo di essere.
Parti da ora, parti da qui. Parti da te stesso. Parti ora o mai più, parti ora e sempre, parti per andare verso te stesso, un te stesso sempre più fedele a Se Stesso, sempre più vero, fiero, felice.
Parti da adesso. Non c’è momento migliore. Non c’è altro momento. Parti da come sei adesso, dall’amore che hai, per qualcosa che cosa non importa, parti da quello, da quell’amore, quella briciola di luce, quella pepita d’oro che ti porta forza e gioia, che ti riscalda e anima, che ti porta un po’ più vicino al divino, un po’ più verso il tuo genuino entusiasmo (en-theos=in-dio), che ti fa tra-scendere e andare oltre essere oltre i confini del tuo piccolo, consueto, io.

Quanti talenti hai da accendere, scoprire, sperimentare, coltivare, creare? Quanta gioia di vita che ti brucia dentro non hai mai nemmeno sfiorato e immaginato e lei ti aspetta dietro tutti i tuoi strati di Ombre. Le tue ombre sono il carburante, il carbone, la legna del tuo Fuoco, ciò che ti ha costretto a ribellarti, a risollevarti, a Ri-Crearti, a Ri-Sognarti, sono le ferite i blocchi i dolori gli ostacoli che ti hanno permesso di desiderare, necessitare, esigere, produrre, accumulare energia, molta più di quanta avresti mai potuto fare e immaginare.
Tu hai tutto l’amore del mondo da accendere affinché la tua Luce, e la tua Vita, sia resa piena.
Se vuoi scoprire come funziona, fuori e dentro di te, l’alchimia del Fuoco, ti invito, caldamente, a leggere i miei articoli scritti con tanta ricchezza di esperienza e di ispirazione…
Leggi anche:
C’è il trucco. E c’è il Segreto. Per vincere. L’ho imparato dal Fuoco
Finalmente mi sono buttata nel fuoco per te (… e per me)
La mente è pazza. Tu no.

Altrimenti assecondami lungo questo Viaggio…
Ti offro la mia Fiamma.
Hai da accendere?
Io sì.
A FUOCO LIBERO – Kundalini (Olio su tela, 50X60)
Il quadro esprime, attraverso un dinamismo concitato e fortemente creativo, la conciliazione tra Materia e Spirito, corpo e mente, emozioni e pensiero, vitalità e spiritualità. Tra l’energia espansiva della passione o della gioia e la quiete astratta e la profondità del pensiero.
Le due sfere, separate per la diversità della loro natura e del loro carattere (vitalismo, entusiasmo, trasformazione o azione vs. pace, limpidezza, silenziosa accoglienza dell’ispirazione), non possono sfumarsi in una degradazione continua di colore e qualità energetica.
Eppure sono indispensabili l’una all’altra e si compensano e si completano reciprocamente dando senso, significato e motivazione l’una all’altra. Ad esempio si può dire che il pensiero guida e indirizza l’azione e viceversa l’azione permette al pensiero di trasformarsi in creatività, di incarnarsi nella materia. L’emozione e l’azione fecondate dal pensiero creano Mondi e nuove realtà.
È anche vero che l’emozione primordiale che si libera nel vortice centrale è il magma da cui scaturisce ogni necessità di comprensione, di sviluppo del potenziale del pensiero, in nome della rettificazione, conciliazione e evoluzione.

La forma ellissoidale obliqua con l’asse della lunghezza disposto da destra in basso a sinistra in alto suggerisce un processo di scoperta e gestazione, amalgama, assimilazione e interiorizzazione (piuttosto che di esteriorizzazione – verso da sin a ds – direzione del fare, andare, il maschile).
L’immagine raffigura anche la natura della Kundalini. Carica e potente a livello sacrale, si rende disponibile, si espande e diffonde anche agli altri centri. Attraverso di essi si purifica (passa da arancione a bianco) o piuttosto si trasforma, trasmutando e universalizzando il carattere della propria energia, e perviene infine nel regno del Pensiero e dello Spirito, nutrito e fecondato con nuova linfa vitale.
Il movimento denso e turbinoso dell’arancione e la pace mistica e astratta del viola si integrano e completano reciprocamente, creando, dalla separatezza, un’Unità.
CONSIGLIATI PER TE

La Sessualità Forza del Cielo
“Solo i veri Iniziati hanno avuto la rivelazione dell’amore grazie al quale potevano guarire, profetizzare e fare dei miracoli. Io credo solo alla potenza di tale forza, l’amore. So che l’amore è la sola e unica forza che possa dare all’uomo tutto ciò che si augura, in quanto è all’origine di tutte le forze.
Tutte le forze che la fisica conosce e utilizza non sono altro che le diverse trasformazioni del calore cioè dell’amore. Alla fonte di ogni cosa si trova il fuoco: il fuoco, il calore, l’amore. Se sapete come lavorare con questa forza, otterrete tutto.”
Estratto da Volume 15, pag.187

Libro Rosso, di Carl Gustav Jung
“Il Potente è caduto, giace a terra. Per amore della vita la forza deve cedere.
Dovrà essere ridotto il raggio della vita esteriore.
Molta più intimità, fuochi solitari, caverne, grandi foreste oscure, piccoli insediamenti di pochi individui, fiumi dal pigro corso, silenti notti invernali ed estive, poche navi e pochi carri, e tener nascosto in casa ciò che è raro e prezioso.
Da lontano i viandanti si mettono in cammino su strade solitarie e vedono le cose più varie. La fretta diventa impossibile, cresce la pazienza.
Tace il frastuono del giorno secolare, e all’interno divampa il fuoco che scalda. Attorno al fuoco siedono le ombre di un tempo, si lamentano sommesse e danno notizie del passato. (…)
Tra noi arde un antico fuoco segreto che manda poca luce e grande calore. Il fuoco ancestrale, che ha vinto ogni necessità, deve tornare ad ardere, poiché la notte del mondo è lunga e fredda, e grande è la necessità.
Il fuoco ben custodito riunisce quelli che sono lontani e quelli che sono infreddoliti, quelli che non possono vedersi né toccarsi, esso vince la sofferenza e spezza la necessità.”
Estratto da pag.280