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È una domanda che sento spesso.
La domanda è complessa.
Per lo meno in confronto alla risposta. La risposta è semplicissima.

Se preferisci, puoi ascoltare questo post direttamente dalla mia voce.

Mi viene in mente la poesia di Walt Whitman:

”Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto, cerca in un altro,
perché io sono seduto da una qualche parte, ad aspettare te.”
o “Ciò che cerchi ti sta cercando”

(Rumi)

“Rallenta. Ciò che stai inseguendo si avvicinerà e ti prenderà”
(Detto zen)

“Il cercatore è il cercato.”
(Nisargadatta Maharaj)

È proprio così. Si tratta di due anime che si sono date appuntamento, prima di incarnarsi, e che fino a che non si sono congiunte non fanno altro che aspettarsi. E cercarsi.

Trovarsi è la cosa più urgente e importante delle loro vite e incontrarsi e percepirsi è la più appagante.

È paradosso, è poesia, ma soprattutto è verità. Ognuna delle due vi direbbe che è stata l’altra a capitargli di fronte e a insistere per restarci. Nonostante le perplessità, le paure e i tentativi di fuga. 

In sostanza, non si può fare a meno di trovarla e non si può fare a meno di restare connessi, uniti.

Improvvisamente, quando meno te lo aspetti e quando meno lo desideri, ci si incontra per caso. Una delle due si fa avanti, cerca in qualche modo di entrare nella vita dell’altro. Perché sa. O perché non sa ma fa. In ogni caso accade. Non può essere altrimenti. È una attrazione impalpabile, incomprensibile e irresistibile.

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A me capitò che non solo non la riconobbi ma cercai di respingerla. Non solo mi suscitava la diffidenza che mi suscitava chiunque si avvicini (cosa vuole prendere da me dalla mia energia dal mio tempo?). Ma il suo aspetto e il suo modo di fare incarnavano diverse caratteristiche che erano sempre state l’opposto di ciò che consideravo desiderabile in un uomo, anzi in una persona. In un certo senso mi faceva paura. Le mie convinzioni, i miei condizionamenti, mi facevano apparire come negativi aspetti, positivi, che, di fatto, erano speculari ai miei. Anche in quello lui era me.

Col passare dei mesi, parecchi mesi, con l’intensificarsi dei contatti e col crescere dell’amore, dovetti prendere atto che lui incarnava tutto ciò di cui avevo bisogno, tutto ciò che mi piaceva, tutto ciò che non sapevo di desiderare.

Mai prima di allora avevo visto così bene tutte le mie luci e tutte le mie ombre. Le sue le mie.
Avemmo un primo contatto, a distanza. Lui mi contattò e insistette fino a che gli dissi di sì.

Poi non ci cercammo più.

Non so quanto tempo dopo mi capitò sotto gli occhi un suo post, che celebrava un suo successo e un suo nuovo inizio (chissà se anche io vi avevo contribuito ;)). Ci scambiammo mp affettuosi. Ero così contenta.

Forse avevo pochi amici ed ero iscritta a pochi gruppi allora… non so come successe che non lo cercavo mai, non lo pensavo mai e alla fine non potevo fare ameno di averlo sotto gli occhi. Successe nei mesi, mentre ero impegnata in altro e con molte altre cose e persone per la testa. Non so cosa mi piacesse in lui. Non mi rendevo neanche conto che lui mi piacesse. Non mi avvicinai attratta dalle sue cose belle né dalle sue cose brutte. Non avevo ancora visto le sue creazioni artistiche, che forse mi avrebbero folgorato, abbagliato e spaventato, chissà. Non avevo ancora letto il suo profilo, che forse mi avrebbe fatto considerare quest’uomo estraneo alla mia vita, al mio modo di essere, di pensare, di sentire, di esprimermi, alla mia cultura e alle mie esperienze. 

Era solo la cosa giusta al momento giusto, ed entrò dolcemente in me, driblando ogni aspettativa, baipassando perfino i filtri della mia attenzione, che non era rivolta a lui in quel periodo, sotto nessun punto di vista.

Non riesco a capire e ricordare da che cosa ero attratta. Da niente, da qualcosa di indefinibile e di molto più sottile di una emozione. Eppure un niente resistentissimo. Da una sensazione di fratellanza, a sforzarsi di darle un nome.

Nessuno ci avrebbe immaginato insieme.

E invece, insieme, da quando ci siamo conosciuti, l’uno grazie all’altro, siamo cresciuti.

E ora posso dire che condividiamo, dalla nascita, la medesima passione umanitaria, mistica, poetica, artistica, quasi gli stessi talenti anche se espressi in modi apparentemente molto diversi, quasi le stesse immaturità animiche e karma da scontare e imparare, che abbiamo una mente e un cuore in sintonia, che siamo uno la luce e l’ombra dell’altro, che abbiamo ferite molto simili e percorsi paralleli, seppure nelle diversità di situazioni, passate presenti e future, e che non possiamo fare a meno uno dell’altro.

Siamo un’anima sola coniugata in due esistenze. E tutto questo, questa bellissima anima in evoluzione con me, era talmente estranea ai miei desideri, ai miei criteri, alle mie prospettive, al mio progetto di vita, che ci ho messo davvero tanto a rendermi conto che era, di fatto, l’ideale per me. E’ ciò che più mi si addice, ciò che più mi fa evolvere e allo stesso tempo mi dà gioia ed entusiasmo, ciò che più è in sintonia e compatibile col mio modo di essere.

È tutto ciò che di più delicato, poetico e autentico c’è in me. Ogni suo pensiero, ogni suo gesto, potrebbe essere il mio. Non siamo complementari. Né siamo speculari. Non è come amare altro da me. E’ amare una parte, autonoma, della mia anima.

A volte, senza volerlo o saperlo oppure con le più amorevoli intenzioni, stuzzichiamo le rispettive ferite. Ogni persona, sulla terra, anche solo in virtù della sua storia terrestre, ha un ampio ventaglio di ferite, da scoprire e rimarginare solo vivendo. Ma non perché se ne fa esperienza si tratta di una storia karmica. Fa male perché tocchiamo e sentiamo in profondità. Ma nessuno è vittima o carnefice, né volontariamente né involontariamente. Nessuno dei due è in debito o in credito con l’altro da passate esistenze. Non ci sono sospesi karmici. È pura alleanza. Lo è sempre stata, in tutti gli spazi-tempo. E sempre lo sarà.

È karmica nel senso che sì, mai come ora abbiamo avuto l’opportunità di metterci in gioco, di sentire, osservare, conoscerci, cadere e rialzarci. Mai come ora abbiamo ascoltato le voci della paura e seguito quelle del coraggio. Mai come ora abbiamo guardato noi stessi e ci siamo visti inadeguati e inabili. Fragili. Stiamo smaltendo un sacco di karma. Stiamo liberando la nostra vera essenza. Stiamo facendoci strada a morsi tra le nostre ombre e oltre i nostri limiti, supportati dall’amore per noi stessi, dall’amore l’uno per l’altro, e dall’amore per la vita. L’amore cresce e fa crescere, l’amore sostiene. 

È una storia karmica nel senso che sì, ci siamo già incontrati e ci aspettavamo.

Rileggendo il quaderno dei sogni mi accorsi che avevo fatto tre sogni, inequivocabilmente su di lui, una decina d’anni prima di incontrarlo.

E ciò che vidi delle altre vite insieme è di tale dolcezza e sintonia che sarebbe stato grandissimo sollievo e piacere sperimentarlo ancora. Le nostre anime sono sempre state magnetizzate e pronte per l’incontro.

(Bada bene! pronte non appena le nostre esistenze iniziavano a prendere forma, sulla Terra, a nostra immagine e somiglianza, nel rispetto di ciò che siamo veramente. Finché siamo prede dei condizionamenti sociali o famigliari non siamo nulla e la Vita non può fare nulla con noi)

In qualsiasi modo si fosse svolta la mia vita, incontrarlo e frequentarlo era una tappa che non potevo mancare: mi avrebbe dato e insegnato tutto ciò che non avrei potuto imparare da sola, ciò che mi mancava per la mia realizzazione spirituale e personale (e così per lui).

Era prevista. Lo so dai sogni. Ma non è karmica. Cioè, non è solo karmica. È molto di più!

Sulla Terra, non ci siamo mai incontrati in altre esistenze. Io sono un’anima cristallo. Sono alla mia IV incarnazione terrestre. Non dubito di essere un’anima antica. Ma sono nuova del luogo, di questo luogo terrestre. E due delle altre tre vite sono state consacrate a opere e insegnamenti spirituali. Ho sempre vissuto molto isolata. Lui è un’anima indaco, più pratica del luogo, avrà fatto una manciata di incarnazioni più di me, non certo un veretano. È venuto anche lui a portare tempesta e aria nuova, rivoluzione ed evoluzione, a dispetto di qualsiasi status quo. Io sono starseed del sistema solare della stella Arturo, lui è starseed della galassia di Andromeda. Ci siamo incontrati in questi luoghi, in dimensioni molto più elevate, ben oltre la terza dimensione.

Dal punto di vista tridimensionale della mente terrestre, sono posti distantissimi. E invece sono vicinissimi. Sono vicinissimi per chi ha una costituzione energetica un po’ più snella e agile, rarefatta e duttile, e si sposta alla velocità del pensiero e del sentimento. Si fanno esperienze su diversi piani e pianeti, contemporaneamente o all’interno della stessa esistenza o tra una esistenza e l’altra o incarnandosi via via in posti diversi…

Arturo e Andromeda è vero che non collaborano speso insieme (almeno nelle missioni per il pianeta Terra) ma è anche vero che il motivo di ciò è che sono più affini che complementari. E comunque posso testimoniare che importanti Spiriti andromediani stanno collabrando con me, ho attirato la loro attenzione e hanno deciso di sostenere l’espansione delle mie opere. Ho fatto sogni molto espliciti, che hanno portato movimento nella mia esistenza, strani accadimenti. Che collaborino anche in altri modi mi è oscuro ma è possibile. Arturo e Andromeda sono affini. Entrambi hanno la caratteristica di esprimere energie molto elevate, per la Terra veri e propri insegnamenti, codificate e rese fruibili in forme artistiche, creative, a volte anche bizzarre, divertenti o innovative ma sempre di grande consapevolezza ed eleganza.  Arturo più elevato astratto e austero. Andromeda più pratico e mirato. Colori, energie molto simili e compatibili. L’ho visto nelle mie visioni e nei miei sogni e lo vedo manifestato nelle persone di cui conosco la provenienza cosmica.

Sapevo che io e lui non venivamo dallo stesso luogo dell’Universo e che per questo, forse, non potevamo essere letteralmente anime gemelle. Era una deduzione logica. Ma la mia mente, grazie a lui, ebbe lo stimolo l’occasione e l’energia per superare se stessa e andare oltre le logiche, che altro non sono che convinzioni, valide fino a che non sono oltrepassate da nuove scoperte. 

In meditazione, VIDI che non era così. Almeno nel nostro caso, posso testimoniare che le anime non sono “nate” su pianeti e nemmeno da stelle. Una Fonte ben più elevata, potente, distante, e misteriosa, le partorisce. Prima della nostra prima esistenza, già siamo. Seppi che io e lui apparteniamo a questo nucleo originario. Non è un nucleo solo diviso in due. Ma è la stessa anima che trova espressione in molte direzioni. Un pezzo di questo nucleo originario si è sviluppato attraverso le mie esperienze o meglio le esperienze della mia anima attraverso tutte le sue esistenze…  Un altro pezzo di questo nucleo originario si è sviluppato, ha preso conoscenza dolore e maturazione, attraverso la linea delle esistenze di lui, che sì, sono iniziate su Andromeda o vi hanno maggiormente soggiornato, tanto da assorbirne spirito carattere direzione, e poi sono continuate in tanti posti e a volte ancora si sono intrecciate alle mie… E’ la stessa anima originaria.

Anime e personalità diverse ma affini in tutto. Sostanze appartenenti alla medesima natura.

Capisci bene che due persone del genere possono avere o meno un destino comune, una vita comune, un lavoro comune…  questo dipende, dipende dal progetto della vita di ciascuno e dalle circostanze… ma non possono più separarsi. È profondamente contro natura tagliare via un pezzo di sé. A volte, quando le cose non sembrano funzionare, ci si prova, e l’emorragia, il dolore la perdita di energia lo smarrimento, è enorme! E’ una parte di te. Non puoi smettere di amare, non puoi smettere di sentire, comprendere e tenere dentro di te una parte di te.

Ho avuto in vita mia grandi attrazioni per persone che non avevo mai incontrato in altre esistenze. E quando è stato chiaro che era meglio lasciarci perdere, lo abbiamo fatto, con malinconia ma senza ripensamenti. È uno scambio, un arricchimento reciproco, una scelta possibile. Una esperienza di crescita. Può esserci. Può fare il suo tempo e può non esserci più.

Ho avuto rapporti anche più intimi con persone già conosciute, in qualche modo, in altre vite. E sono stati belli. E sono stati brutti. Sono stati importanti, sicuramente. Formativi. Alcuni avrebbero potuto essere anche più importanti. Dal Cielo era prevista e anzi caldeggiata la possibilità. Avrei potuto trascorrere tutta la mia vita con loro e sarebbero stati alleati magnifici. Forse. E invece non è andata così e l’intreccio del destino si è sciolto. E li ho persi di vista, per sempre, sono rimasti alleati potenziali, alleati e amori di altre esistenze. In questa vita con loro mi ha scottato più la delusione che l’addio. Puoi dire addio solo a ciò che è altro da te.

Dire addio a un’anima gemella invece non è possibile. E’ parte di te. Non puoi evitare di essere con lei, in qualsiasi luogo e modo ti trovi. Non puoi evitare di amarla. E la ami di un amore mai conosciuto prima, che lei stessa ti mostra e fa sviluppare in te, un amore non consueto per questa Terra. Non puoi evitare di comunicare con lei.

È il tuo accesso, diretto, a te stesso e al divino.
Di’ soltanto una parola ed io sarò salvato. Da me stesso dai miei demoni dai demoni dell’Universo. Di’ soltanto una parola e capirò tutto quello che mi stai dicendo e molto oltre e capirò molto di me e capirai che ho capito e capirai di più di te stesso e del mondo e mi capirai meglio di come mi capisco io e di come hai capito chiunque altro… e saremo liberi, salvi. Mostrati, abbi il coraggio di essere e di essere con me. Ed io sarò con te. Io sono con te. Io sono anche te.

Qualsiasi cosa si riesca a fare insieme è portatrice di luce per noi e per tutti, è squisitamente ricca ed entusiasmante, detonatrice di talenti e poteri mai immaginati.

E più si riesce a vincere le resistenze di questo corpo a mille ferite che abbiamo scelto di indossare su questo pianeta, più si riesce a essere intimi, più si è felici e risplendenti di gioia e creatività.

Articolo del febbraio 2016.
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Author

Silvia Pedri esplora la vita liberamente e ne comunica la potenza in modi artistici. Frequenta temi spirituali con esperienza e padronanza. Gestisce un blog di crescita personale, offre consulti, scrive, dipinge, fotografa, autoproduce ebook di romanzi, saggi e poesie, crea mp3 di musica e di meditazioni e crea video in cui recita e canta. Se vuoi sapere di più sulle sue competenze, clicca sull'icona di LinkedIn.

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