La “Piccola Sadòvaia” è piena di gatti. Alle pareti. Ti giri e scopri che ce n’è uno che ti guarda.
…E poi c’è lui, il gatto nero, che con aria serafica, imperscrutabile e incorruttibile, maestro zen nel profondo, decreta la tua fortuna.
Se riesci a esprimere un desiderio e a lanciare una monetina sulla mensola dove lui riposa, il tuo desiderio si avvererà.
Ci riescono solo i bambini. Loro sono disinteressati e tenaci. Non è per niente facile.
Io ho letto il mio desiderio e ho fatto qualche tentativo. Poi ho ripetuto a mezza voce il mio desiderio e nel lancio non solo non ho toccato la mensola del gatto ma la monetina è rimasta incastrata nel davanzale a fianco!
Ci vuole concentrazione, abilità, e totale freddezza, libertà, supremo allineamento. La passione non vince. Vince il vuoto dell’istante presente. L’Amore non basta. Serve intelligenza, destrezza, applicazione, pazienza, umiltà. L’Aspirazione non basta. Né serve la Forza. Serve vivere il momento, momento per momento, con generosità e gioia, e senza attaccamenti.
Siete in grado!? Dovete formulare il vostro più grande desiderio e poi dimenticarvene completamente. Allora la magia è garantita, qualsiasi impresa impossibile può essere portata a termine. Io no, non sono in grado. La lezione è stata eloquente.
Ma siccome la Russia mi ama, tornando in ostello dalla piazza del Palazzo Imperiale, ho trovato sul marciapiede, davanti ai miei piedi, due monetine. Allora le ho raccolte secondo la forma rituale “Non raccolgo una monetina ma _____.” E così è finita che di desideri ne ho espressi, e portati a casa, due!
Se sei “sulla strada giusta”, i desideri sono giusti, e si avverano.
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“Su su, non ti buttare giù. Non stare così a terra! Prendi un po’ di colore, di vita, non mollare proprio adesso.” E invece no. Lei cade.
In autunno, qui a San Pietroburgo, dove sto studiando grazie a una borsa di studio, ogni giorno, cadono foglie.
Quando ancora era agosto, ci siamo trovati, nel giro di 24 ore, in novembre avanzato. Improvvisamente, la temperatura è scesa da 30 a 10 gradi, ha iniziato a piovere, a essere grigio, freddo e ventosetto ogni giorno. E le previsioni davano freddo grigio piovoso e ventosetto per tutti i giorni dell’eternità a venire. Mi sono spaventata. Mi sono sentita bloccata. Mi si è bloccata anche la schiena, per protesta. ;)
Non conoscevo il linguaggio del tempo russo, rude e imprevedibile, minaccioso ma non pericoloso, intenso ma variabile. Tempestosetto e burbero solo nei modi. Mi spaventai. Ma fui ancora più stupita nello scoprire che l’autunno è in realtà la stagione più bella. Sì, è vertiginosamente rapida ed effimera. Bisogna arrivare ai meno 25 gradi di febbraio ce n’è di strada da fare! E sì, il tangibile restringersi delle giornate un po’ di paura la mette. Il nord è estremo, si passa da un estremo all’altro, dalle notti bianche alle giornate nere, dove il sole sorge e tramonta nell’arco di una manciata di ore. Però la luce, l’aria e i colori limpidi e caldi dell’autunno offrono sensazioni ed emozioni inimmaginabili. Dolci, piene di bellezza, grazia, splendore. Sul mio canale Telegram all’hashtag #008dallarussiaconamore ho postato foto, minivideo e commenti. Chissà se sono riuscita a suggerire una minima idea…
Ho iniziato con il temere l’autunno per il freddo, la pioggia, il mio scarso equipaggiamento, la mia nulla esperienza.
Guardavo ogni goccia d’acqua con terrore, preludio della Fine, guardavo ogni foglia cadente come una stella del malaugurio. Invece si sta un sacco bene! Non è quel Paradiso, naturale e artistico, che è l’Italia. Ma diciamo che è un Paradiso diverso. Di tutto rispetto.
Non puoi fermare il tempo. Non può essere sempre estate. Non puoi temere l’inverno e più ancora l’autunno che ti conduce senza speranza al baratro invernale. Puoi rilassarti e sospendere il controllo, il giudizio, la paura. Prova, per un momento, a starne fuori, a disidentificarti dalle tue paure. Vedi come si sta.
Puoi smettere di spingere e frenare il calendario. Puoi goderti la pioggia e il sole, le schiarite e le nubi. Sotto quel Cielo alto e vasto, puoi sentirti al sicuro, proprio lì dove sei.
Puoi sapere, anche tu lo puoi sapere, che ce l’hai sempre fatta e che lo sai fare, sai farcela e ce la farai ancora, anche questa volta. Qualsiasi cosa accada.
Puoi osservare momento per momento la danza delle foglie e dei colori, degli ostacoli e degli imprevisti negativi e positivi.
Puoi lasciarti sorprendere e puoi cogliere l’attimo nella sua effimera quanto straordinaria Bellezza.
Il destino, il mondo non è come tu l’avresti creato e come lo vorresti. È molto meglio, molto più interessante, ricco, audace e vario, pieno di ironia, di allegria e di sfumature. Il mondo ti sorride e ride di te, mentre tu capisci che l’estate che tu pregavi non finisse mai non era affatto così bella, niente affatto più bella del prodigioso autunno.

Non so se sia una idea diffusa o solo una mia impressione ma in autunno San Pietroburgo acquista senso. Sembra una città fatta e finita scesa dall’Iperuranio direttamente nel posto suo.
Tutto è perfetto. Anche tu. Non ti sfiora il desiderio di una sola critica al mondo di cui ti trovi a far parte. Non è decadente. Non è malinconica. È dolcemente viva, maestosamente forte con soavità, nobile con leggerezza e fluidità, brillante con calore, vibrante. Ecco improvvisamente perde la sua cupezza, la sua gravità. Tra una giornata di pioggia e l’altra… fa capolino il miracolo della perfezione.
Si passa il tempo a temere il futuro quando l’unica assicurazione sulla vita che funziona è vivere pienamente ogni giorno. Se sei felice ogni momento, ogni giorno, stai sicuro che sarai nello spirito giusto per fare la cosa giusta, giorno dopo giorno. Se sei in grazia di Dio sei con Dio, sei nel posto giusto, sicuramente il posto migliore per te. Sei al centro. Hai la visione e la percezione più lucida e saggia su presente passato e possibili sviluppi. Ogni giorno, vivendo nella gioia, nell’apertura alla curiosità e alla bellezza, salvi il presente e crei un futuro di Gioia.
Io continuo a temere, come Charlie Brown, giorno per giorno, un giorno dopo l’altro. Continuo a non capirci niente e avere paura di tutto. Tutto è ignoto e tutto è più grande di me… e questo, di questi tempi, è indubitabile… Del resto, se io capissi quanto è bello ogni giorno ne sarei terrorizzata, se mi concedessi, per più di un alito di brezza, di essere e stare nella poesia nell’amore e nel miracolo sarei in panico totale, sarebbe una cosa talmente al di là di me e di ciò che conosco! Davvero non sono equipaggiata, davvero non ho esperienza.
Sono impreparata per la Felicità. Così mi permetto di essere goffa, di recitare la parte di quella maldestra e misera, un po’ stracciona, senza stivali da pioggia e con strati di crema per proteggersi dal sole (in estate ehh ;) ) che non mi baci con troppo calore che arrossisco. E lascio che gli Dei ridano di me. E, un po’, lo confesso, rido insieme a Loro.
Se ti è piaciuto l’articolo e se vuoi sapere qualcosa sulla “mia Russia” cerca sul mio canale Telegram l’hashtag #008dallarussiaconamore: trovi pubblicati, dal 19 luglio, brevi testi, foto, mini-video e vocali.
Foto di copertina: Daniele Polidori
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