San Pietroburgo è una città strana. È la più grande città del mondo a latitudini così elevate. È costruita su una palude (bonificata eh ;) ) Ha la metropolitana più profonda del mondo. Ha il museo con la collezione di quadri più grande al mondo. È secondo me senza dubbio attualmente la città con la massima vivacità culturale al mondo. Ha un centro storico di sei chilometri di diametro. E allo stesso tempo è una città d’affari, dinamica, efficiente. È una città impegnativa. Molto impegnativa da manutenere. La vita metropolitana, il traffico, le condizioni climatiche estreme, le impongono un costante lavoro di restauro, ristrutturazione e pulizia, costi quel che costi in termini di fatica e di denaro. Ma è un orgoglio nazionale. È elegante, ammaliante. È patrimonio dell’umanità, è famosa in tutto il mondo. Di certo è patrimonio della Russia.
Putin in queste ultime settimane ha creato un superveloce visto turistico appositamente per lei. Putin si sa è un genio nel valorizzare le proprie risorse naturali. ;)
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Quando l’ho visitata questa estate mi era venuto il pallino di collezionare scatti di tutte le scritte sui muri. Le trovavo solo nei cortili più segreti e banali o tra i tetti. Nessuno si sogna di fare uno sbaffo su una parete di un qualsiasi palazzo per tutta San Pietroburgo, anche oltre il centro storico. E non perché la polizia perlustra le strade 24 ore su 24. La gente passeggia per le strade 24 ore su 24. La polizia non si vede quasi mai in giro. Semplicemente, non ti viene da rovinare la tua città, che tanto ami adori e onori, che tanto ti costa, che tanto ti rende.
Tengo a precisare che il fascino e la grazia di San Pietroburgo sono dati dalle sue influenze europee anzi, per meglio dire sono dovuti al fatto che fu pensata e costruita, nel XVIII secolo, col contributo di architetti e ingegneri europei, in maggioranza italiani. Certo, dai peggiori italiani, gli italiani migliori erano già impegnati in patria.
L’Italia, non lo devo ricordare io, è il luogo con la massima densità di Bellezza artistica e naturale del mondo. La Bellezza, la genialità, l’armonia, la dolcezza, la varietà, la meraviglia, la sensualità del territorio italiano è incomparabile con qualsiasi altro luogo al mondo. Chiunque c’è stato può testimoniarlo. L’Italia possiede il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale con oltre 3.400 musei, circa 2.100 aree e parchi archeologici e 43 siti Unesco.
Ho scritto un articolo sul rispetto che la Russia dimostra nei confronti della Cultura, di tutta la cultura non solo la propria, di tutte le arti, e della loro eccellenza. È qualcosa di cui al giorno d’oggi, in questo vuoto d’anima, si fa fatica a capacitarsi. Io stessa non credo alle mie stesse testimonianze dirette. ;)
Non riuscirei a immaginare nessuno che in alcun modo per alcuna ragione profani qualsiasi tipo di arte.
Prima di tutto non credo che materialmente potrebbe. Nei musei si depositano zainetti e borse e il personale e gli strumenti di sicurezza non mancano. Poi per l’arte non c’è soggezione: tutti ne possono fruire e quasi tutti ne fruiscono a volontà e a piacere. Però c’è considerazione, reverente, naturale, viscerale rispetto. Non solo è patrimonio economico. È anche patrimonio storico e identitario. È Bellezza, la Tua Bellezza. Poi, infine, se si fosse così fuori di testa e dal mondo e dalla grazia di Dio da comportarsi in modo indecoroso in luoghi artistici, a quel punto si avrebbe, allora sì, paura della polizia.
Riesco a immaginare come reagirebbe la polizia, sempre molto zelante nei confronti di Madre Russia, alle prese con un vandalo, una persona che profanasse preziosissime, uniche, opere d’arte, opere introvabili altrove, di inestimabile valore spirituale e commerciale, opere che racchiudono lo Spirito del loro tempo e del loro autore…
I russi, questi cattivoni, lo braccherebbero brutalmente, all’stante lo fermerebbero, ammanetterebbero e metterebbero in galera. Non avrebbe il tempo di mettersi in posa, il poveretto, per farsi un video, un selfie, e postare su tutti i socials. Non avrebbe il tempo di fare un solo respiro per intero né di votarsi al suo santo preferito.
Magari qualcuno della polizia, incredulo di tanta sconvolgente volgare scandalosa idiozia, potrebbe un giorno essere tentato di affacciarsi alle sbarre e chiedergli “PERCHE’!??” “Ragazzo, ma perché l’hai fatto??”
“E’ una protesta politica.”
A quel punto le forze dell’ordine e della giustizia avrebbero la conferma che si tratta di un pazzo pericoloso e pure privo di ogni senso di ridicolo e vergogna, e, sollevate da ogni minimo dubbio, butterebbero la chiave nella Neva. E si dimenticherebbero di lui. Per sempre. Questi cattivoni.

Commenti dal mio canale Telegram:
“Ancora oggi, non riesco a trovare una risposta alle mie (e presumo nostre) domande: Perché la protesta, legittima per carità, deve coinvolgere le opere d’arte con azioni così inspiegabilmente idiote??? Vuoi protestare, vuoi far conoscere al mondo il tuo dissenso? scendi in una pubblica piazza e urla al mondo il tuo pensiero caxxo.”
Mia risposta:
“Ehh sì.
Ma soprattutto perché non sono stati legalmente perseguiti e puniti!??
Si sono fatti TSO forzati esemplari a studenti pacifici che dissentivano su norme lesive della salute fisica e mentale e dello svolgimento delle lezioni.
A questi non li si sfiora neanche con un rimprovero.”
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