Grazie Cara M.
sì, sono un po’ russa anche io. E in questa vita russa-pietroburghese. Non andrei altrove. Lì c’è la massima potenza che posso ricevere. Questa estate ho avuto la Gioia di scoprire la cattedrale di Kazan e l’intensità della sua Fede, semplice, autentica, amorevole, tangibile. Ho ancora la cartolina della Madonna di Kazan, la più antica e venerata icona di Russia, nella mia cucina, davanti a me a sinistra rispetto a dove sto seduta per lavorare, esattamente come è a sinistra in fondo rispetto all’entrata della cattedrale. Ho scoperto prima di tornare in Italia che la chiamano la Madonna dei Miracoli. E qualcosa ha iniziato a fare anche con me. ;)) Ma non abbiamo ancora finito. ;))
Sono molto sensibile al Sacro che trovo in Russia. Adoro i monasteri, i liquori fatti dai monaci, i loro sguardi puri e infantili, la fede e la tempra forgiata dalla disciplina meditativa. Nemmeno le cupole dorate benedette dal Sole stagliate sul cielo terso e trasparente d’autunno emanano più luce dello sguardo di un monaco russo. Trovo sacro perfino il Palazzo d’Inverno. Ogni volta che mi trovavo di fronte se lo fissavo per più di pochi secondi mi venivano le lacrime. C’è stata gente di Cuore e di Verità lì dentro. Questo lo rende sacro. E ogni volta mi sarei congedata facendomi il segno della croce.
La serietà del carattere russo porta sacralità. È una cosa che in Italia non abbiamo. Qui c’è il suo opposto complementare, la leggerezza, nel bene e nel male. Per questo sostengo che Italia e Russia hanno bisogno una dell’altra, come la Bellezza ha bisogno della Forza, il piacere del rigore. Qualcuno se ne accorge. Chi non se ne accorge peggio per lui! Speriamo riesca a cogliere altra Bellezza e altra Forza altrove. Io, ad esempio, ricordo che quando ebbi la percezione di che cosa fosse la poesia russa in lingua originale ero già grandina: potevo confrontare con la poesia in lingua originale francese, italiana, spagnola e inglese, e a me sembrava che la poesia russa fosse di gran lunga la migliore del mondo. Ma riconosco che forse è anche un fatto di sintonia, di appartenenza: è proprio una parte della mia anima. Ho sempre avuto il rimpianto di non avere studiato russo fin da piccolina ed evitare così la fatica e l’umiliazione di recuperare la lingua centimetro per centimetro. Però non avrei potuto farmi fagocitare dalla cultura russa subito dopo il liceo. Avevo e ho bisogno di vastità, dovevo stare ampia. Ora posso scegliere. Ho la forza morale emotiva spirituale e anche cognitiva sufficiente. E parte di me si occuperà sempre di Russia, Dio solo sa come.
Io credo nella Russia. Il mondo è preda di cataclismi morali e rispetto al resto del mondo la Russia mantiene giustizia serenità e libertà. Ero già stata a San Pietroburgo per 5 settimane vent’anni fa e la gente era molto più cupa e frustrata. Dalla caduta dell’Unione Sovietica analisti come Daniel Estulin dicono che si è abbandonato l’idealismo a favore del materialismo ma di fatto la Russia è baluardo di buon senso (contro uteri in affitto, contro disforia di genere e propaganda sessuale fin dalla più tenera età…) e le minoranze non sono perseguitate quanto in Europa dove non facciamo altro che ricevere ricatti o imbrogli dal governo a discapito della nostra salute e dei nostri beni e viene censurata o boicottata qualsiasi voce alternativa. E molti medici e giornalisti sono stati fatti fuori, metaforicamente e letteralmente. Che in Russia non ci sia libertà di espressione è falso: nel web trovi tutto in tutte le lingue, cosa che l’Occidente ormai si sogna. Che in Russia ci sia omofobia è falso. Si favorisce la famiglia tradizionale, anche con agevolazioni economiche, considerata fondamenta della società civile. Ma puoi fare quello che vuoi. C’è gente di ogni tipo. Ho visto camerieri supertatuati o camerieri con smalto rosso alle unghie. E in ristorantini molto carini, per nulla eccentrici, centralissimi e molto frequentati. È possibile vedere artisti di strada di qualsiasi tipo. Gente comune di qualsiasi età con capelli colorati di qualsiasi colore.
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Tutto il mondo è in pericolo e tutto il mondo sta rinascendo sotto le proprie macerie. Io spero tanto che la Russia e l’Italia esercitino un ruolo, che siano manifesti, esempi, di salute, buon senso, e voglia di vivere, e riescano ad esprimere il loro potenziale umano e creativo, che tanto è straordinario. La crisi è grande. Ma c’è gente che non molla. Io mi sono trasferita a Rimini, scappando da Milano, perché lo ritengo il luogo più vivo d’Italia. Da metà luglio a fine ottobre scorso (2022) ho approfittato di una borsa di studio che l’Università Herzen aveva indetto appena passato il covid per riprendere i contatti (non prevedendo che presto si sarebbero, tragicamente, richiusi) e il soggiorno mi ha richiesto e mi ha dato grande forza. (…) Ma al mio ritorno in Italia ero un’altra Donna. Io credo che Io e la Russia abbiamo ancora da scambiarci parecchio. Spero che sarà una bella e fertile storia d’amore. Non so come procederà la mia vita. Ma posso sempre prendere (elaborare e diffondere;) il meglio dell’Italia e il meglio della Russia. Lo Spirito merita di essere diffuso… e condiviso!

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(…)
Non credevo che questi due poeti, Majakowskij e Cvetaeva, fossero di fatto così simili. Entrambi veri, sinceri, autentici, vivi. Bruciati dalla Storia.
C’è tanta sacralità nel loro afflato.
La Storia ancora ci manipola e macina. Pensa che ho sentito dire che Lenin fu finanziato da Rotschild. Mi diede grande dolore saperlo! Lenin fu l’inizio della fine.
Daniel Estulin dice addirittura che la prima ingerenza, da parte dell’occidente in veste di impero britannico, nella politica russa risale ai decabristi.
(…)
Cara M., aggiungo due cosette, miei punti di vista.
Se si sollevarono tante voci riguardo alla morte di Majakowskij, il suo suicidio nel 1930, è perché era un personaggio politico e la sua delusione (politica) metteva a nudo gli inganni, la Grande Truffa, e poi era troppo noto, la sua delusione politica deve avere avuto un enorme riverbero. In un certo senso è stato il suo ultimo atto politico, fatto anche quello con tutto il cuore. Lui seguiva e agiva solo la propaganda che scaturiva dal suo cuore, che passava attraverso il suo cuore e dal suo cuore era vidimata. ;) Chissà… forse col suo ultimo atto avrà contribuito a risvegliare la gente. O forse molti hanno continuato a credere o forse molti hanno continuato a subire considerandolo come al solito un Destino ineluttabile. I russi sanno soffrire e resistere…
La politica è manipolata da fili e burattinai che non possiamo vedere. Certo, riconosco che in tutto il mondo, quando una ideologia riesce a radicarsi è perché trova un terreno che la ospita. Quindi devo riconoscere che tutte le aberrazioni della Storia, in tutto il mondo, riflettono parti del carattere dei popoli, che le hanno permesse.
Io ho sempre avuto orrore dello stalinismo, con tutto il suo terrore. Eppure quanto Spirito, quanta libertà interiore, sono fioriti in situazioni tragiche e oppressive, quanta forza spirituale, emotiva, morale, intellettuale e anche fisica in situazioni di grande disagio!
Scusa se faccio paragoni ma li vedi gli Italiani. Non sanno soffrire non sanno sacrificarsi (a parte il masochismo e i sensi di colpa di stampo religioso). Sono viziati. Tendenzialmente, non vogliono sapere non voglio capire non vogliono cambiare né resistere, preferiscono ubbidire. Neanche più si organizzano tra di loro. I russi, al contrario, hanno ancora una elasticità e una creatività, una libertà interiore, una dignità, un coraggio e una intraprendenza che gli altri popoli se la sognano. Qualunque sia la loro forma di governo. La maggioranza, dentro di sé o tra gli intimi, si interroga, diffida e discute e si organizza. Hanno imparato.
Comunque, tornando al periodo sovietico, adesso sembra che in Russia sia tornato di moda, nel senso che quasi tutti lo ricordano con rispetto e a volte nostalgia. I traumi inconsci sono ancora nello spirito se non nella carne delle persone che si fidano del governo anche meno di quello che dovrebbero/potrebbero. La paura è rimasta nelle cellule. Però non ci sono tabù storici e il ricordo è buono perché evidentemente se ne ricorda l’epopea “religiosa”.
I russi sono un popolo spirituale. Prendono tutto come “religione”, e questo per loro è il modo migliore di prenderlo, gli si addice gli fa bene. Il socialismo ha avuto successo non solo approfittando anche delle meschinità di ciascuno, o di molti, non so esattamente, che facevano delazioni, tradimenti… Il popolo è sempre connivente delle ingiustizie, anche oggi in Italia. Basta solo pagare le tasse, lo diceva anche Tolstoj in un suo saggio. Ma ha avuto successo anche perché era una specie di convento. :)) Stai chiuso lì. Fai voto di povertà. A te ci pensa lo stato. Hai tutto quello che serve. Il materialismo pertiene allo stato. Tu puoi essere idealista! Durante l’Unione Sovietica c’era idealismo. La religione del Lavoro ad esempio, della collettività, del popolo… Per questo idealismo e per questa coerenza l’Unione Sovietica era rispettata. Per questo la Russia attuale non lo è. In Politica estera, almeno dagli accordi di Minsk (2014) in poi, è presa in giro ben oltre il comunemente accettabile e immaginabile e molto oltre ogni legalità. Al suo interno, le persone hanno ceduto, dalla perestroika (lett: “ricostruzione” dopo la disfatta dell’Unione Sovietica, dal 1991) in poi, al sogno consumistico, alla propaganda americana, e hanno iniziato a pensare solo ai soldi. Cosa potevano fare!? Improvvisamente il loro mondo è diventato una giungla! Improvvisamente si moriva di fame. E adesso la Russia è ancora iperliberista. Non ci sono più le guerre di una volta… Adesso le nazioni, ad alti livelli, commerciano tra di loro, anche tra nemici, perché i soldi sono soldi, se ci scappa qualche morto in più è incluso nel prezzo. Solo le piccole e medie imprese, in tutto il mondo e soprattutto nel mondo occidentale, sono sacrificate, ma si sa che loro devono essere divorate dal globalismo, devono scomparire, danno fastidio, sono espressione di libertà e autonomia.
Purtroppo la Crisi delle Coscienze è planetaria. Ognuno dentro e fuori di sé partecipa al gioco come può, barcamenandosi tra materialismo e “spiritualismo” chiamiamolo così. Ogni persona sana di mente e di spirito fa quello che può, in ogni parte del mondo. Anche in Italia, c’è grande fermento, ancora nascosto, e voglia di soluzioni creative e collaborative. In Russia non so dire, non ho potuto vedere, ma ho percepito che lo Spirito esiste. Esistono valori, esiste pensiero critico, esiste fede semplice e pura, esiste serietà, dignità, umanità, intensità. E non, come in Italia, solo in certi posti, di nascosto, ma nella maggioranza. Se il mondo è marcio è perché la bilancia pende ancora dalla parte corrotta e priva di valori e coerenza. La Russia è forte nell’idealismo e se è e sarà forte sarà proprio grazie all’idealismo. Oltre che alla lucidità alla trasparenza e alla strategia, da brava scacchista. In Russia c’è trasparenza: si sa quello che si può fare e quello che non si può fare e come farlo. La società occidentale attuale invece è solo manipolazione e falsità e intrigo. La Russia ha sperimentato tutti gli errori possibili. Gestire imperi non è facile. Anche diversi zar sono stati grandi idealisti (Caterina in primis, di cui si può leggere amplissima documentazione ufficiale e intima) disperati di non riuscire a conciliare le loro idee illuminate con la materia. Ora la Russia è immunizzata, smaliziata. Ed è ancora una delle nazioni in cui Dio esiste, progetti culturali sociali o politici animati e sostenuti dallo Spirito ancora esistono, possono nascere e svilupparsi. La fortuna della Russia è stata, dopo essersi aperta, richiudersi, ed essere costretta a salvaguardare e coltivare ma in fondo creare la propria identità. Questo movimento sarebbe sano anche per l’Italia e le nazioni europee: i popoli non dovrebbero più appoggiare governi che fanno guerra ai loro cittadini solo perché sono corrotti da poteri sopra di loro, dovrebbero ribellarsi ai progetti di distrazione e di distruzione di massa. Il mondo sta attraversando delle Crisi che sono delle vere e proprie occasioni di Risveglio.

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