AVENOTTI all’ALBICOCCA
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Ricetta degli avenotti all’albicocca.
Ingredienti (tutti bio, integrali, puri, e più o meno locali)
Avena in fiocchi.
Farina di Castagne.
Zucchero di Canna.
Sale dell’Himalaja.
Albicocche essiccate e fatte rinvenire in acqua calda.
Semi di lino ammollati in acqua calda.
Olio essenziale di arancio dolce.
Granella di nocciole.
Si miscelano gli ingredienti nel modo migliore e nelle proporzioni migliori.
Si distribuisce l’impasto, omogeneo, sottile e compatto, sulla leccarda rivestita da un foglio di carta forno. Si inforna alla temperatura giusta, piuttosto alta, e si spegne il forno poco dopo che la cucina è stata inondata da una squisita fragranza. Si taglia a quadrotti.
Agli ingredienti si può aggiungere dell’olio insapore inodore, per rendere l’impasto più morbidino, ma vi assicuro che la farina di castagna, i semi di lino e la frutta adempiono egregiamente alla missione ‘morbidezza’ e non c’è bisogno di “ingrassare” i biscotti.
Ideali per la colazione con del latte di avena caldo o per il tè fruttato della merenda :)

I sapori sono brillanti gioiosi freschi ma anche equilibrati. Albicocche e arance danno l’asprigno, castagne e nocciole il dolce delicato avvolgente e vellutoso. Grazie a entrambi gli aspetti, l’effetto è tonificante ma anche rilassante.
Le consistenze sono altrettanto armoniose ed equilibrate, dalla morbidezza delle albicocche alla croccantezza dell’avena, della granella di nocciole e dei semi di lino.
Perfino i nutrienti sono equilibrati e benefici. Ben lontani dai picchi glicemici dei prodotti zuccherati e raffinati, qui il dolce è prodotto ed esaltato dalla combinazione degli ingredienti e sostenuto dalla minima porzione di grasso dato dalle nocciole. Sono biscotti radicanti, di veloce digestione ma lento assorbimento, leggeri ma sazianti e fortificanti. A livello energetico, mentre la frutta fresca yinghizza e porta l’energia in alto, la frutta secca yanghizza porta le energia in basso. Sono ingredienti che la terra produce in sintonia alla sua conformità e ai suoi bisogni e alla conformità energetica e ai bisogni dei suoi abitanti locali.
Le proporzioni di quantità e qualità, modi e tempi sono il vero segreto.
E non ve lo rivelerò. Non posso. Non lo conosco. Non può essere rivelato perché non può essere definito.
Invento le ricette sul momento, senza alcuna traccia se non l’esperienza.
Nell’era della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, la maestria non è riproducibile: la maestria è prerogativa esclusiva dell’uomo.
Qualsiasi cosa bella buona e giusta si può solo CREARE, con un atto deliberato e allo stesso tempo spontaneo, intenzionale e leggero, audace e amorevole, disinteressato, serio e giocoso.
Qualsiasi cosa viene bene nel momento per il momento e per l’occasione per la quale la si fa, esaltando le energie del momento, portando Bellezza e Amore come e dove già il mondo le sta aspettando.
(del resto, mia bella Venere che mi stai leggendo, come scegli i tuoi vestiti tra le vetrine? come scegli cosa e come indossare quando apri l’armadio prima di un’occasione importante? li senti. sono i vestiti e gli accessori giusti per te in quel momento in quel luogo, non importa che tu sappia il perché, importa che tu sia presente, disponibile e curiosa, e ti lasci portare dalla Vita).
Qualsiasi cosa viene bene fatta in autonomia e libertà, secondo natura, rispettando i ritmi naturali, la semplicità e sacralità dei gesti e degli elementi, il loro carattere e la loro energia, rispettando la sapienza della Natura stessa e dell’essere umano che da sempre ne è parte.
Qualsiasi cosa viene bene non perché è secondo misura ma perché è secondo proporzione. Affine e complementare, come nei migliori connubi.
Non è riproducibile mai uguale (del resto che gioia c’è nel riprodurre una esperienza!? invece di farla, essendoci). Non è descrivibile e ri-creabile meccanicamente. Le giuste proporzioni non me le possono dare un termometro, un timer, una bilancia, una impastatrice, una affettatrice… Al limite questi robot potranno darmi la giusta misura. Ma se mi affido a loro non potrò mai percepire e sperimentare la proporzione, che è l’essenza della Bellezza di quella particolare creatura, creata da me o da Dio.
Qualsiasi cosa fatta bene dipende esclusivamente dalla capacità umana e solo umana di SENTIRE e trasmettere, percepire quanto come e perché e fluire con la sua intenzione e la sua percezione, in base anche ovviamente al CONOSCERE la natura e il comportamento dei singoli elementi. (a questo servono le scuole, di cucina o di canto che siano… a sapere come funzionano gli strumenti e gli ingredienti)
I biscotti si fanno con la pancia, non con il cervello, con il centro e con tutta l’energia del corpo attivati, come in una danza collettiva come una orchestrazione di energie in interazione. I biscotti danno benessere molto prima di arrivare dentro alla pancia, danno piacere molto prima di assaporarne l’alchimia con le papille gustative.
In ultimo, qualsiasi cosa viene bene perché è infusa di spirito, dell’amore e della particolare luce, unica per sapore, forma, ritmo, vibrazione e colore, di chi la crea, che sia arte o artigianato, che sia spirito o materia, che sia servizio o opera.
La cucina, nella fattispecie, è amore densificato, condivisibile, con-gioibile.
I robot da cucina possono, in certe occasioni, essere utili. Ma non possono cucinare. Il cibo sintetico o industriale intossica e non nutre, non dà energia ma la toglie.
In un’era in cui l’essere umano è minacciato di estinzione, l’esperienza proclama a gran voce che la chiave e il senso della Vita non stanno nella meccanica ma nell’arte, nell’espressione unica e autentica, e irripetibile, nella partecipazione totale, nel silenzio, nell’empatia, nella percezione.
La perfezione non è data dalla precisione ma dalla proporzione e la proporzione non si ottiene con logaritmi ma, più in modo molto più immediato più semplice e molto più sofisticato, con la presenza umana che osa metterci mano, che osa farsi carne e compromettersi, provare sbagliare lasciare traccia, che l’unico modo per restare vivi è di essere in sintonia con la vita, in amore e in armonia, col flusso rigoglioso e magnifico di quello che già c’è.
Stare in un flusso di amore e gioia, come quando si cucina, e assistere a sempre nuovi miracoli e condividere abbondanza, ci ricorda chi siamo e quanto è immenso il nostro potere di portare Pace e Felicità.
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