Due idioti geniali
inciampano nell’amore,
spaccano l’incantesimo del destino
e si ritrovano faccia a faccia con se stessi.
Scarica l’estratto in regalo con i primi due capitoli del mio nuovo romanzo!
Da Milano a Buenos Aires e ritorno in una settimana, fine novembre 2017.
Silvia è in viaggio, un viaggio né di lavoro né di piacere, è in missione per risollevare le sorti della sua vita.
Si chiama Rivoluzione Solare Mirata ed è una pratica astrologica che consiste nel trascorrere il compleanno nel luogo del mondo in cui le condizioni astrali sono le più favorevoli possibili per l’anno a venire. Estremi mali…
Silvia non ama viaggiare. È stato un enorme atto di coraggio e un enorme dispendio di energie per lei attraversare il globo, da sola, superando più o meno fortunosamente e fortunatamente tutti gli ostacoli del caso. Al suo arrivo è distrutta e sconvolta. Forse questo la rende più aperta, ricettiva e sensibile. Però è anche vero che le energie sono molto buone, intense, dolci e favorevoli. Lei è inquieta e tormentata di carattere e di destino ma questa città le sorride da ogni angolo e da ogni persona. A volte le sembra di respirare poesia. A volte tutta questa poesia la spaventa.
Come quando uno strano ragazzo, di stranezza affine e complementare, resta colpito, da non si sa che cosa, e la ferma per strada. E no sembra non ci sia scampo. Alla vita forse bisogna arrendersi. D’altro canto, chiedi chiedi e alla fine ti è dato. Sposti le montagne e i tesori li trovi. Che tesori sono, se sono tesori, poi è tutto da vedersi.
Sconvolta e coinvolta, trascinata in questa buffa avventura, Silvia si lascia guidare ma deve tenere in conto diversi inciampi perché a camminare non è brava né abituata. Forse, anzi, sta facendo i suoi primi passi. D’altra parte anche il suo nuovo, aitante, sciolto amico ha un cuore claudicante e non solo. In fondo sembra che il destino abbia concesso e ordito una “prima volta” per entrambi. A qualsiasi età, la vita può dare una seconda o una terza o una ennesima possibilità. Poi, certo, bisogna sapersela giocare.
In soli due giorni insieme, succedono cose che cambieranno per sempre il destino dei due protagonisti. Passato, presente e futuro si rivelano e si intrecciano, sperimentando nuovi disegni.
Liliana –
È leggero… scorre come un ruscello alpino in primavera. Allo stesso modo è potente, come il mare in burrasca.
Adoro il modo in cui l’hai scritto. Penso che l’elemento più difficile per chi scrive, oggi, sia l’onestà. Come nei difficili rapporti umani, chi scrive dev’essere spietatamente sincero con se stesso, perché altrimenti il lettore se ne accorge, lo sente… e respinge il tutto.
Il tuo libro mi ha fatto passare dal godimento… alla commozione. è davvero sorprendente. Non leggevo qualcosa di così bello da tempo immemore!
Altro che onestà… qui c’è anima, vita, tutta la tua persona.
Non saprei che altro aggiungere, sono emozionata. Mi sta salvando.
Ti apre il cuore. Ti scioglie il cuore, Silvia. Guarda che io non sono tipo da smancerie.
Isabella –
Mi è piaciuto moltissimo, per stile narrativo, ritmo e contenuto: è divertente e commovente. La protagonista è eccezionale, tenera, fragile, un po’ pasticciona, forte senza sapere di esserlo.
Maurizio –
Mi ero ripromesso di non fare alcun commento su questo libro, che ho letto rapidamente, a tratti anche avidamente. Non volevo farlo per non essere troppo coinvolto emotivamente. Mi sono sforzato di trovare dei difetti e qualcuno in effetti l’ho pure trovato, como il fatto che ero così curioso ed interessato a seguire il flusso del racconto di quest’avventura, reale o immaginaria, di Silvia, che provavo un disappunto, quando lo interrompeva, inserendo qui e là, capitoli che ampliavano il racconto ma che riportavano temporalmente il lettore indietro, quasi a volerlo tenere con il fiato sospeso. Perché mi ha coinvolto emotivamente. Mentre lo leggevo, qualcosa mi spingeva a incoraggiare la protagonista a stare al gioco, a non bloccarsi e lasciarsi trascinare dolcemente in quest’avventura romantica, piena di poesia, consapevole però che quel rapporto improvvisato e poi sfociato in un’intimità così intensa, liberatoria, non sarebbe stato proprio amore ma stravolgimento.